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fino al 14.XI.2010 Mauro Staccioli Padova, Fioretto Arte e sedi varie
venezia
Rotondità e strutture appuntite levate verso il cielo. Acciaio tradizionale e acciaio corten, geometrie primarie e grandissime dimensioni. Le sculture di Staccioli si diffondono in città...
Milano e Volterra) è uno spazio da vestire, da avvolgere con forme che lo
abbracciano o sul quale si disseminano tracce possenti che sfidano l’equilibrio
della statica e creano dinamismi inaspettati.
Una potenza connaturata strettamente alle grandi
dimensioni, ma che scaturisce anche dalle opere più piccole, alcune delle quali
sono esposte presso da Fioretto. Cerchi e segmenti in acciaio corten, prodotti
negli ultimi decenni, rappresentano il lavoro dell’artista, la sua aspirazione
a considerare ancora, contro tante altre tendenze, l’arte come una grande
utopia in grado di rendere l’uomo più consapevole del suo rapporto con il
mondo. Del resto, fin dal 1968 Staccioli ha cercato di cogliere le connessioni
all’interno del binomio scultura/ambiente, che sia quello urbano o quello
naturale.
Se il risultato della ricerca di Staccioli sono le
sculture in materiali “forti” (corten soprattutto, ma anche ferro e cemento),
non meno interessanti sono i disegni preparatori che possono essere visti e
sfogliati in galleria: anch’essi di grande formato e realizzati con smalti,
nella essenzialità delle forme riescono a restituire la progettualità
dell’opera tridimensionale, creando simultaneamente un contrasto e un profondo
legame con le installazioni materiali.
Ma l’omaggio allo scultore non si limita alla mostra in
galleria: l’autunno padovano infatti si colora di ruggine anche per merito di
quattro opere collocate in punti strategici della città.
Da sinistra a destra è una scultura site specific posta tra le logge
del Caffè Pedrocchi: un collegamento ideale che “accompagna” morbidamente da un
lato all’altro lo storico locale di Padova e ne stimola l’attraversamento
fisico o solo ideale, quasi a costituire un ponte da percorrere o sotto cui
passare.
I cinque elementi di Varco, esposti al Museo degli
Eremitani, con il loro slancio verso l’alto richiamano una certa asprezza delle
prime opere di Staccioli, la cui potenza aggressiva si è in seguito “temperata”
a favore di forme rotonde, coinvolgenti e che tendono alla circolarità, e
quindi a un rapporto armonico tra ambiente e persone.
Infine lo spazio dell’Oratorio di San Rocco è “ri-semantizzato”
dal Passaggio obbligato, opera che da un lato introduce all’antica struttura decorata da
affreschi raffiguranti episodi della vita del santo, dall’altro mette in
relazione l’altra installazione di Staccioli, Aggregazione di diversi. Undici prismoidi in acciaio
dalle forme irregolari sono disseminati al centro del pavimento e inducono lo
sguardo a rimbalzare dalle pitture cinquecentesche sulle pareti alle superfici
lisce delle sculture, in un continuo dialogo fra antico e contemporaneo che
consente una valorizzazione sia dello spazio sia delle opere che vi sono ospitate.
“Creare scultura significa esistere in un luogo”. È questa forse l’espressione
che più illustra la poetica di Mauro Staccioli e che giustifica l’emozione che
si prova davanti alle sue geometrie di acciaio.
Staccioli
e il design… oscurantista
marta santacatterina
mostra visitata il 1° ottobre 2010
dal 27 maggio al 14 novembre 2010
Mauro Staccioli –
Lo spazio nudo
a cura di Chiara Vernier
Fioretto Arte
Riviera Mussato, 89a – 35139 Padova
Orario: da martedì
a sabato ore 15.30-19.30;
domenica e lunedì su appuntamento
Ingresso libero
Catalogo Silvana Editoriale
Info: tel. +39 0498758625; fax +39
0499940987; info@fiorettoarte.com; www.fiorettoarte.com
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