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fino al 15.IX.2007 | Hernan Bas | Venezia, Il Capricorno

di - 16 Luglio 2007

Hernan Bas è tra gli esponenti di spicco di quello che, in una recente mostra alla Kunsthalle di Francoforte, dove gli facevano buona compagnia, tra gli altri, Peter Doig, David Thorpe, Kaye Donachie, Christopher Orr, David Altmejd, è stata indicato da Max Hollein e Martina Weinhart come New Romanticism.
Dalle lamentazioni funebri del 2006 all’iconografia dei santi del 2007, le tematiche religiose continuano ad essere quelle privilegiate dall’artista, fonte iconografica e concettuale per delineare la sua visione del mondo e della società contemporanea. Ancora una volta i suoi giovani uomini vagano alla ricerca di se stessi, cercando faticosamente di ritrovare le proprie origini e l’armonia con la natura. Ma stavolta incarnandosi nella tradizione figurativa della mistica teologica: tormento ed estasi rappresentano per Bas una condizione esistenziale che si dibatte tra il bisogno di una presa di coscienza di sé e la riscoperta di una dimensione spirituale, nel rapporto con il mondo e con gli altri.
Solitudine, incomunicabilità, incomprensione e disadattamento sono il martirio della nostra epoca anemica e disumanizzata. La cifra delle icone domestiche dello statunitense consiste proprio in questa passionalità malinconica anacronistica, in questo misticismo languido che tanto appare inopportuno, inadeguato, quanto fascinoso e raffinato, tanto ridondante e retorico quanto attraente e problematico. Talmente avverso e contrario al nostro tempo da costituire sottile e insidioso atto di destabilizzazione, che obbliga l’osservatore a recuperare memorie che parevano rimosse, sensazioni infantili e adolescenziali che si credevano perdute.
Hernan Bas è certamente un talento nella tecnica pittorica: la sua pennellata istintiva e viscerale, ora dolce ora nervosa, appaga i sensi, unitamente ad una disinvolta capacità compositiva ed un gusto per il colore fuori del comune. La stesura delicata degli azzurri e dei rossi si armonizza persino con inserti d’oro e bronzo di sapore bizantino, che sull’irregolare superficie rilascia riflessi quasi musivi. Concettualmente la ricerca dell’artista costituisce il risarcimento atteso di chi, finalmente, può rivendicare la legittimità della bella maniera, fuori dalle elucubrazioni concettuali fini a se stesse e dalle sperimentazioni ardite. Ma è anche la rivincita dell’idealismo sul materialismo.
Rispetto alle opere viste fino all’anno scorso la tecnica di Bas si è anche evoluta, gli impasti sono più magri, la materia sottile, il gesto si è indurito ed è divenuto più spigoloso, passionale, con risultati espressionisti più decisi. I risultati premiano certamente le dimensioni più ampie e complesse.
Saints & Secret Sects nasce in collaborazione con la galleria londinese di Victoria Miro. Un solo progetto per due mostre, inaugurate a una settimana di distanza a Londra e Venezia. Al di là delle osservazioni di merito il lirismo agiografico del novello dandy Hernan Bas costituisce una prova ulteriore di come oggi la pittura abbia trovato riscatto proprio nella sua attitudine debole e nel suo carattere retrospettivo rispetto alla storia.

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Chantal Joffe a Il Capricorno

alfredo sigolo
mostra visitata il 6 giugno 2007


dal 6 giugno al 15 settembre 2007 – Hernan Bas – Saints & Secret Sects
Galleria Il Capricorno, n Marco 1994 – 30124 Venezia (zona Fenice)
Orario:11.00 – 13.00 e 17.00 – 20.00. Chiuso i festivi
Ingresso libero – info: tel. +39 0415206920; fax +39 0415206920; galleriailcapricorno@libero.it


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  • interessante il fatto di dedicare una personale all'anno ad un medesimo artista negli stessi spazi... si vende come il pane.

  • Le avesse fatte un giovane Italiano queste opere non lo avrebbe cagato nessuno!
    altro che Santi e pennellate istintive.

  • e c'è bisogno di fare i nomi? Ce ne sono a centinaia che sanno dipingere e decisamente meglio

  • di italiani che dipingono così nn ce ne sn...di italiani che tentano di copiare questa pittura senza successo ne trovate quanti ne volete...

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