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Sembra di entrare in un mondo finto ma affascinante guardando le foto che la Galleria Contemporaneo mette in mostra: un luogo dove memoria, lusso e raffinatezza riempiono gli occhi lasciando a malapena il tempo di respirare. Ad accoglierci ci sono i volti delle donne “bene” degli anni trenta immortalate come dive hollywoodiane ma nei panni di Dee: si scoprono così Aretusa,, Ariele, Niobe, Andromeda, Didone, Europa…ecc. Le pose sono plastiche, studiate, curate con maniacale pignoleria come se si cercasse di presentare un prodotto da commercializzare. Non è un caso che Yevonde dedichi tanta attenzione alla postura, in virtù dei numerosi lavori “pubblicitari” cui è stata dedita, non poteva che esprimersi in tale maniera anche nelle foto più “artistiche” come nel caso della serie “DEE”. Giusto il tempo di passare in rassegna i numerosi volti femminili che si cade all’improvviso nelle complesse nature morte: orchidee, pesci, stoffe, funghi, gigli; si comprende che non si ha a che fare con una poetica comune o alla moda, ma con qualcosa che tende a rivelarsi estremamente originale per inclinazione ed elaborazione. Yevonde lavora con e per il colore, e lo si capisce anche dalla particolarità dai soggetti ritratti: dalla saturazione e dall’intensità dei pigmenti che li compongono. Affascinata dalle potenzialità delle fotocamere Vivex (che lei adotta a partire dal 1932) dedica circa un decennio alla sperimentazione della fotografia a colori, (ancora considerata in Inghilterra, una sorta di brutta copia dei lavori pittorici) promovendone le qualità anche attraverso numerose conferenze. A rafforzare l’idea di questo quasi accanimento verso ciò che è tecnicamente innovativo, ecco il servizio fotografico dedicato al capolavoro navale “Queen Mary” (il transatlantico che in quegli anni fu eletto emblema dello stile e della raffinatezza): foto che sembrano meno costruite, più immediate e dirette, ma che ad uno sguardo più attento rivelano, come nei casi precedenti, cura formale e precisione. “Ciminiera di nave”o “Cocktail bar della classe turistica”rappresentano la contrapposizione tra potenza e comfort, un vero e proprio riassunto di ciò che la grande imbarcazione significava in quel periodo. E finalmente si possono ammirare le immagini pubblicitarie: da quella della lanolina, a quella delle stoffe…dai gamberetti ai piselli. In tutte le immagini è il colore a parlare, come se la voce del b/n, usato sino a quel momento, si fosse rivelata troppo tenue per decantare le virtù dei prodotti. Attenta osservatrice del mondo “chic” Madame Yevonde dedica gran parte del suo lavoro alla rappresentazione dello stesso, non tralasciando però l’universo femminile visto in chiave moderna, ove emancipazione e dignità appaiono come vere bandiere. La mostra che Galleria Contemporaneo propone è un gustoso riassunto dell’attività di Yevonde, che dal ’32 al ’40 vide nell’uso della fotografia a colori il mezzo per imporsi sia come artista, che come donna.
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Madame Yevonde
Dal 5 maggio al 15 luglio 2001
Galleria Contemporaneo
Piazzetta olivotti, 2
Mestre-Venezia
Orario: 10/12.30 – 16/20
Chiuso il lunedì
Ingresso: intero Lit. 5000 / ridotto Lit. 3000
Catalogo: Mazzotta Editore, Lit. 38.000
Sito internet: www.comune.venezia.itìcultura/eventi/madameyevonde
Tel. ++39 041 952010
[exibart]
mi pare interessante questa mostra, grazie per avermene parlato