ma soprattutto è condiviso il forte senso di riscatto, a dispetto di una visione tragica della vita dai profondi accenti sentimentali.
Ennio Bertrand sta conducendo una ricerca che è radicata nella contemporaneità, e non solo per l’impiego delle tecnologie utilizzate dalla comunicazione di massa ma soprattutto perché è artista impegnato nella manipolazione del flusso indistinto d’informazione che ci investe quotidianamente. Egli si appropria di materiali sonori e visivi di diversa provenienza (servizi televisivi, telecronache sportive, insignificanti riprese a camera
Elena Arzuffi prosegue invece nella sua indagine di ansie ed inquietudini che si generano tra le rassicuranti pareti domestiche, dove la libertà di pensiero e di azioni è messa in crisi dalla istituzione di una rigida pantomima, un gioco delle parti nel quale la figura femminile è spesso la vittima principale. E la condizione delle donne è appunto il tema preferito di Elena, della quale si ricorda la pluriesposta opera “Casa di bambola” di ibseniana memoria.
In un video-cartone in-animato sagome di cartone popolano un ambiente domestico tanto fintamente popolare da risultare asettico e impersonale. Le note di Duke Ellington scandiscono il montare della tensione emotiva e dell’oppressione psicologica determinata
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Ennio si appropria di materiali sonori e visivi di diversa provenienza, Elena prosegue nella sua indagine di ansie ed inquietudini, ma nelle opere di ambedue vi è lo stesso messaggio,il mistero della propria identità.
Un articolo bellissimo scritto dal bravo Alfredo Sigolo, un argomento interessante, non comprendo perchè non sia stato sentito e commentato.
Cara Maria Pezzica vorrei aggiornarti nel dire che questa giovane emergente video- artista ha lanciato un altro video ad Artissima 2002, chiamato Apriti sesamo. Stranamente vicino al mio modo di essere, un pó intimista e "homebound" anche le musiche non sono male. Una animazione "back to basic" Incollo nella homepage il link al video.