In copertina Il gesto di Riccardo Moncalvo del 1937: un braccio disteso, le
pieghe di un panno chiaro, la mano aperta d’eloquenza o rassegnazione; infinite
le interpretazioni possibili, una teatralità forte e quieta, disponibile al
senso, bella in sé nella strutturazione dello spazio.Il catalogo, edito da Marsilio, è
scandito temporalmente, da “L’esordio della fotografia” a “Verso una nuova
estetica”, passando per speciali decenni, il Neorealismo, la sperimentazione,
ma sfogliandolo, così come nei meandri della mostra veneziana, la cronologia
s’intreccia con infiniti temi, tra storia e memoria, ansia di conservare e
necessità di scegliere, scoperte d’assoluta bellezza e documentazione, verità e
finzione. E sempre intanto si avverte forte, a ogni passaggio, la riconoscenza
allegra, un misto di ammirazione e simpatia per Italo Zannier.Lui il raccoglitore, lo studioso,
fotografo egli stesso, capace di far dialogare libri e amici, di organizzare
mostre e scrivere saggi, d’inseguire manuali e conservare manifesti, di essere
memoria vivente di meravigliosa insaziabilità. Lo stesso Zannier stesso scrive
di “diletto”,
un piacere che è vasta intelligenza di cultura, tenacia e consapevolezza di
sguardo, motivatamente orgoglioso di essere stato in Italia il primo, e a lungo
unico, docente universitario di “questa nobile disciplina della
contemporaneità”.
Questo percorso espositivo,
comunque gustosissimo, è solo un piccolo assaggio del vasto fondo librario e
archivio fotografico di Zannier che ora, patrimonio della Fondazione Venezia,
resterà nella città lagunare, “circa 12.000 volumi e 1.300 fotografie
originali realizzate con tecniche che vanno dalla dagherrotipia alla stampa
digitale”,
scrive, in una sorta di ben comprensibile emozione, Denis Curti, che ha curato
mostra e catalogo, elencando quindi locandine, brochure, inviti, con la
possibilità quindi di seguire diversi, molteplici fili di ricerca.Sempre Venezia: la città ospita la
mostra, questo magnifico, articolato materiale dedicato alla fotografia
italiana, è lei stessa presente in più immagini, a ricordare il senso della
qualità, tra gli infiniti scatti che ogni giorno cercano di rubarne magie
architettoniche e di luce, ma diverrà ancora di più ora centro di studi,
perché, per volontà della stessa Fondazione, il fondo librario sarà accolto
dalla biblioteca dello Iuav. E Angela Vettese evoca l’incanto della Venezia “al
chiaro di luna” di Carlo Naya, “in cui compare sul Canal Grande un ponte che non
esiste più, diritto e basso, memoria chiara di un momento in cui la città non
era solcata dai vaporetti”.
Ma ci si confronta anche con gli
interni, i colori, l’astrazione. Assaggi di qualità. Incontri. Sapendo d’altro,
d’immagini e volumi, testi e documenti da scoprire, su cui indagare. Sempre con
un grazie lieto a Zannier, che racconta di aver avviato un altro archivio di
libri, “un insieme di rarità che spero in futuro possa integrare quello
attuale”. Davvero
una magnifica ossessione… articoli correlati
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videorecensione della mostra
valeria ottolenghi
mostra visitata il 2 giugno 2010
dal 15 aprile al 18 luglio 2010
Il furore delle immagini.
Fotografia italiana nella collezione di Italo Zannier
a cura di Denis Curti
Fondazione Bevilacqua La Masa –
Galleria di Piazza San Marco
Piazza San
Marco 71/c – 30124 Venezia
Orario: da
lunedì a domenica ore 10-18
Ingresso:
intero € 5; ridotto € 3
Catalogo
Marsilio
Info: tel. +39
0415237819; info@bevilacqualamasa.it; www.bevilacqualamasa.it
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