Il 2016 è stato per la Fondazione Bevilacqua La Masa, un anno decisamente al cardiopalma: l’anno della centesima Collettiva; l’anno della paventata e poi sventata soppressione della gloriosa istituzione voluta dalla contessa Felicita; l’anno del rinnovo del CdA e conseguente cambio di passo. Ma prima di tutto è stato un anno di residenza per 12 giovani artisti – ovvero Ana Blagojevic, Lucia Del Zotto, Melania Fusco, Caterina Gabelli, Gosia Maria Jagiello, Alberto Luparelli, Gioele Peressini, Nuvola Ravera, Gaetano Olmo Stuppia, Francesco Zanatta, Michelangelo Zoppini – oggi puntualmente in mostra negli spazi espositivi della Galleria in Piazza San Marco. Le vicende di quest’anno di Opera, così come il valore di questo speciale esperienza, non hanno trovato certamente impermeabile i creativi selezionati. Le proposte di alcuni artisti richiamano più o meno esplicitamente ai ‘tempi bui’ in cui viviamo, ma soprattutto all’incertezza, all’inquietudine che hanno caratterizzato l’anno di residenza, alle sfide affrontate. Vi allude il titolo della collettiva – a cura di Stefano Coletto – “Per dormire mi stesi accanto agli assassini”, verso tratto dalla poesia A coloro che verranno di Bertolt Brecht, metafora del lavoro dell’artista, labor appunto, la fatica della/nella ricerca. Vi fa esplicito riferimento Gioele Peressinelli che nella sua opera invita a continuare ad ‘apprestare il terreno alla gentilezza’, a creare nonostante, mettendo in quadro la crisi che si fa krisis.
Il polittico sonoro di Gosia Jagello nasce da una riflessione sulla pratica artistica, sulla possibilità di rilanciarla partendo da un impasse. Melania Fusco medita invece sulle tracce e gli esiti dell’esperienza veneziana tra la Giudecca e San Stae, (ri)evocando in modo ludico nello spazio della galleria lo scorrere del tempo e l’affastellarsi delle effimere relazioni. Comunicazioni e connessioni per un’ipotesi di un cambiamento sono punto di partenza e medium dell’utopia installativa di g.olmo stuppia: una barca posta sotto un cielo-collage di immagini derivate da una noto sistema di messaggistica istantanea. Nel suo rutilante paesaggio ad olio Francesco Zanatta pone invece al centro spazi residuali contemporanei. Intrigante il taccuino visivo dai Balcani di Ana Blagojevic e la proposta di Caterina Gabelli che pone al centro della sua installazione multimediale la donna e il femminile, interrogando un oggetto-feticcio – la gonna – oltre il mero cliché. Anche Lucia Del Zotto lavora attorno ad un oggetto, il libro, e ai suoi processi di progettazione e realizzazione: opportunamente ripensati o messi alla berlina. Ultimo appuntamento Opera 2016, il finissage del 19 marzo, quando sarà presentato il catalogo. Poi sarà la (s)volta dei nuovi studi.
Giada Centazzo
mostra visitata il 25 febbraio 2017
Dal 2 febbraio al 19 marzo 2017
Opera 2016. Mostra di fine residenza.
Fondazione Bevilacqua La Masa
Galleria di Piazza San Marco, Venezia
Orari: mercoledì-domenica 10.30-17.30
Info: www.bevilacqualamasa.it