Categorie: venezia

fino al 19.X.2003 | La grande svolta – Anni ‘60 | Padova, Palazzo Della Ragione

di - 12 Giugno 2003

Un’arca psichedelica, eterogenea e trasversale, un paesaggio emotivo in cui al pettine degli stand per la pittura, si contrappongono cupole geodetiche alla Füller, “bolle” spaziali, hangar per improbabili astronavi pop. Su tutto l’enorme “relitto” del cavallo quattrocentesco di Donatello, straordinario object trouvé. Così Italo Rota allestisce la mostra-evento che Padova dedica agli anni ’60.
Senza pretendere un’impossibile completezza, il percorso espositivo allude, imponendo al visitatore una libertà di movimento che lo disorienta e lo sorprende, costringendolo a scegliere tra innumerevoli sollecitazioni che inglobano arte e design, cinema e architettura, comunicazione e politica.
Dei fabolous Sixties emerge soprattutto la carica rivoluzionaria, la percezione straniata e straniante della realtà di cui l’Ambiente Spaziale di Lucio Fontana (1968) rimane uno degli esempi più lirici e radicali. Abbagliante nella monocromia del bianco, lo spazio si dilata e si restringe in prospettive vertiginose. Per celare e proteggere, come una ferita dell’anima, uno dei celeberrimi “tagli”.
Analogamente, l’optical di Alberto Biasi immette profondità e movimento sulla superficie bidimensionale del quadro, mentre gli albori del consumismo diventano etica e critica nell’opera di Andy Warhol e di Piero Manzoni, di Michelangelo Pistoletto e di Mimmo Rotella.
Ma sono forse gli “oggetti d’uso” a ricordare con maggiore evidenza l’eredità che gli anni ’60 hanno lasciato all’immaginario contemporaneo. Colombo, gli Scarpa, i Castiglioni e Sottsass creano -con gli elettrodomestici per Brionvega, le lampade per Flos, le macchine da scrivere per Olivetti, gli arredi per Zanotta- vere e proprie icone d ella modernità. Parte la grande stagione, peraltro ancora vivacissima, del design italiano. Si realizzano sodalizi fondamentali tra arte e industria, creatività e tecnologia, tanto da inventare dei classici, intramontabili status-symbol, oggetti cult.
Allo stesso modo, il concetto di rete continua e cablata s’impossessa dell’urbanistica e dell’architettura grazie alle nuove utopie di Archigram e Superstudio, mentre il Beaubourg di Rogers e Piano stravolge l’estetica del museo per interpretarne la facciata come “ventre” e “meccanismo”.
Non poteva mancare la musica dei Beatles, la moda di Pierre Cardin, le prime strips di Pratt e di Crepax. Senza dimenticare le elegie felliniane della Dolce Vita o la famosa trilogia dell’incomunicabilità di Michelanagelo Antonioni, con cui il cinema per la prima volta celebra, attraverso inquadrature lente e sospese di straordinaria modernità e bellezza, astrazioni e rigori della contemporaneità.

articoli correlati
La mostra sull’arte povera a Londra
L’arte in Toscana dal 1945 al 1967 in mostra a Firenze
Una mostra sul rapporto tra l’arte di Mimmo Rotella ed il cinema
La mostra su Andy Warhol a Brescia
La ceramica di Lucio Fontana a Verona
Una grande mostra su Mario Schifano a Roma
Una grande esposizione racconta la città di Roma dal 1948 al 1959
link correlati
Un sito sulla musica, la moda, i dischi degli anni ‘60
L’architettura radicale di Lapo Binazzi ufo
Il sito di Radio Italia Anni Sessanta
Un approfondimento sulla cultura americana degli anni ‘60

elena franzoia
mostra visitata il 6 giugno 2003.


La grande svolta: ANNI ’60. Fino al 19.X.2003. Palazzo della Ragione
Listòn Padova tel.: 049.8205006. Orario:tutti i giorni 9.00-19.00
Biglietti: intero € 8; ridotto € 5 (dai 16 ai 18 anni, studenti, possessori di PadovaCard e Carta Giovani); ridotto speciale (scuole, gruppi familiari, nati anni ’50 e ’60 mercoledì e giovedì); gratuito per i bambini sotto i 6 anni.
INFORMAZIONI: Assessorato alla Cultura del Comune di Padova- Servizio Mostre- Settore Attività Culturali Via Porciglia, 35 35121 Padova
tel.: 049/8204501-2 oppure 049/8204546-26 fax: 049-8204545
Web Site : www.padovacultura.padovanet.it e-mail : infocultura@comune.padova.it In concomitanza della mostra sono previste manifestazioni collaterali (cinema, musica, teatro).


[exibart]

Visualizza commenti

  • Oddio, oddio, non riesco mai a capire se odio di più le menzogne o i rapporti clientelari. Dov'è l'allestimento d'eccezione? Dove sono i contributi al cinema? Dov'è la musica dei Beatles? a volte mi chiedo cosa hanno visto i giornalisti in quell'accozaglia di elementi che è la mostra anni '60 a Padova. In verità non c'è niente. é inutile dire che allo spettatore viene imposta una libertà disorientante tipica di quel periodo storico, lo spettatore deve girare come una trottola in cerca di una didascalia o di un segno qualunque che gli faccia capire dov'è e cosa sta guardando. Indubbiamente ci sono cose belle ed interessanti, ma ci sono anche delle mancanze quasi intollerabili, quali sono ad esempio qesti oggetti cult di design di cui si parla, forse solo la lampada da tavolo "eclisse" di Magistretti e la lampada di castiglioni. Si voleva rappresentare l'italia degli anni sessanta ma ci si è dimenticato di esporre oggetti e autori che in quegli anni hanno fatto il costume dell'italia. Vedo cose più belle nelle case di chi quegli anni gli ha vissuti piuttosto che in quella mostra.
    Quella mostra è solo apparenza, e la cosa più grave di tutte è proprio l'allestimento che nonostante la sua apparenza sixties è completamente senza logica. Questo ovviamente è solo il mio parere, l'unica cosa che chiedo è di non dimenticarci mai che una mostra è fatta per chi la guarda non per chi la costruisce o per chi ci ha lavorato.

Articoli recenti

  • Mostre

Ode: si apre a Cavalese la mostra personale di Antonella De Nisco

Lungo la passeggiata sul Rio Gambis, a Cavalese fino al 29 settembre, sei grandi opere di Antonella De Nisco raccontano…

7 Luglio 2024 0:02
  • Progetti e iniziative

MUVE Mestre: arte e riqualificazione urbana

La proposta culturale della Fondazione Musei Civici di Venezia si estende nell'entroterra, trasformando Mestre in un nuovo polo culturale

6 Luglio 2024 16:00
  • Fiere e manifestazioni

Videocittà torna a Roma. Francesco Dobrovich ci racconta il festival della visione e della cultura digitale

Il direttore creativo Francesco Dobrovich ci racconta la settima edizione di Videocittà, il festival che anche quest’anno accende la più…

6 Luglio 2024 15:03
  • Premi

Ocypete, a Fabrizio Cotognini va il Premio internazionale d’Arte Casati

Nella suggestiva Maison a Saludecio, Casati e Archivio Paolini, fucine del Rinascimento Culturale italiano per la tutela del patrimonio contemporaneo…

6 Luglio 2024 14:00
  • Attualità

In che modo la cultura può essere uno strumento di diplomazia internazionale? Alcuni casi di doni e soft power

Intervista al Consigliere d’Ambasciata Marco Maria Cerbo, che ci ha raccontato la storia dei siti Unesco, dei panda cinesi e…

6 Luglio 2024 13:46
  • Arte contemporanea

Uomo e natura, un equilibrio da curare: riflessioni su una mostra a Siena

A Siena, la galleria Fuoricampo, il Museo di storia naturale e l’orto botanico sono le sedi di una mostra diffusa…

6 Luglio 2024 13:00