È da poco iniziata la stagione artistica veneziana tanto attesa grazie alla 58ma edizione della Biennale Arte, con inaugurazioni di mostre ed eventi ad essa concomitanti tra cui l’apertura di una mostra che, in particolare, sembra trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Non è un caso, infatti, che la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ospiti in questo periodo una mostra dedicata a Jean Hans Arp, o meglio a “La natura di Arp”, come suggerisce il titolo: l’artista è stato il primo ad entrare nella collezione di Peggy Guggenheim con il piccolo bronzo Testa e conchiglia nel 1933, inaugurando un duraturo rapporto professionale e di amicizia con la celebre collezionista, ed esattamente sessantacinque anni fa, in occasione della ventisettesima edizione della Biennale di Venezia, vinse il Gran Premio per la scultura.
Degno di nota è, inoltre, il fatto che le oltre settanta opere che la mostra porta a Palazzo Venier dei Leoni, ricordano la prima mostra di scultura contemporanea che Peggy organizzò nello stesso palazzo esattamente settanta anni fa con due opere dell’artista, Testa e conchiglia e Corona di germogli I, entrambe presenti nella mostra attuale.
La natura di Arp, vista della mostra, Collezione Peggy Guggenheim
Non solo, l’opportunità di ospitare questa mostra, precedentemente esposta alla Nascher Sculture Center a Dallas ideata e curata da Catherine Craft, è per Venezia l’opportunità di un collegamento ancora più profondo con quello che la città sta vivendo dal punto di vista artistico. Le opere di Jean Hans Arp, infatti, riflettono sulla potenza saggia della natura a differenza dell’azione dell’uomo che, come dimostrano gli accadimenti degli ultimi anni, non ha fatto altro che danneggiarla, a quanto pare irrimediabilmente. Egli propone, infatti, delle opere in cui vengono indagati i processi della natura, la sua crescita, il decadimento e il caso attraverso forme organiche e sinuose, che mettono in luce la sua forza costruttiva, utilizzando un’ampissima gamma di materiali e tecniche come disegni, collage, stampe, rilievi, dipinti e sculture.
La curatrice, nel catalogo della mostra, sostiene che Arp si è sempre battuto per un’arte che fosse fatta di creature dotate di vita propria, qualcosa che va oltre alla semplice rappresentazione e ciò è chiaramente visibile, sala dopo sala, dai capolavori che testimoniano lo sviluppo della sua ricerca artistica a partire dal 1915 fino ai successivi sessant’anni di carriera.
Nonostante Arp sia stato uno dei fondatori del movimento Dada e visto come anticipatore dell’astrattismo, egli si muove senza problemi tra movimenti e mezzi artistici, sempre alla ricerca della collaborazione di artisti e scrittori di nazionalità e sensibilità diverse. Questo è un altro aspetto che caratterizza la mostra, grazie alla presenza di diverse opere, provenienti dalla Collezione Peggy Guggenheim, di artisti che collaborarono con Arp, come Max Ernst, Jean Hélion, Kurt Schwitters, Theo van Doesburg.
Ilaria Zampieri
mostra visitata il 5 maggio
Dal 13 aprile al 2 settembre 2019
La natura di Arp
Collezione Peggy Guggenheim
Dorsoduro, 701-704
30123, Venezia
Orario:10.00 – 18.00, chiuso il martedì
Info: info@guggenheim-venice.it; www.guggenheim-venice.it