20 gennaio 2005

fino al 21.I.2005 Abake – We connect Venezia, Studio Camuffo

 
Un gruppo di grafici e designer presentano le loro più originali creazioni. Alla rinfusa, come si conviene, in nome del caos creativo. Camicie allungabili e maniche portatili. E in galleria ricreano una piccola tempesta, con tanto di ombrello e stivali….

di

Patrick Lacey, Benjamin Reichen, Kajsa Ståhl e Maki Suzuki, sono quattro designer e grafici che hanno formato un gruppo creativo con sede a Londra: Abake. Nella mostra presentata allo Studio Camuffo riassumono sommariamente tutte le loro attività, articolate in quattro macroaree: la collaborazione con diversi stilisti, la casa discografica Kitsuné, la rivista di architettura e culture varie Sexymachinery e la loro vera e propria creazione artistica.
L’esposizione si presenta, così, come un insieme volutamente disordinato e caotico dei vari elementi, con un allestimento pressoché inesistente, un’atmosfera underground e abake informale, frasi scritte a pennarello sui muri, disegni su carta attaccati uno di fianco all’altro o anche sovrapposti, cartelloni senza troppe pretese e magliette fermate sul muro con scotch. E’ il caso di parlare di un caos sistematico, che acquista una sua logica man mano che la mostra viene fruita.
Sulle tre pareti a disposizione sono infatti distribuite in ordine tre delle loro aree di lavoro (moda, musica e editoria), mentre un grande tavolo al centro della stanza è il supporto di una realizzazione creata appositamente per questa mostra. Si tratta di una t-shirt che rappresenta Venezia in uno dei pochi modi ancora non sfruttati: sullo sfondo naturalmente blu si intrecciano due mani nella caratteristica forma della città lagunare. Altre magliette – stavolte dipinte con delle faccine stile “smile” – le troviamo nella parte dedicata alla moda.
Questa è esemplificata attraverso un collage di foto dove vediamo le maniche portatili e accorciabili, la camicia allungabile, il portachiavi con altezza regolabile e altreabake trovate. Le pareti seguenti spiegano, invece, il lavoro della casa discografica Kitsuné e la loro partecipazione alla rivista Seximachinery, materializzando queste due attività rispettivamente con una serie di dischi e di riviste appesi al muro. Per entrambe queste realtà curano prevalentemente l’aspetto grafico, caratteristica per cui sono conosciuti a livello mondiale e che ha portato Abake a lavorare per The Cardigans, Daftpunk, Brighton University, Channel 4, GAS e molti altri.
Il puro lato creativo lo esprimono, però, nell’opera più ludica tra quelle esposte. Si tratta di un’installazione composta da tre elementi: una tela dipinta a un motivo costante di gocce di pioggia e due disegni plastificati di un ombrello e di un paio di stivali. Posizionandosi al centro di questi tre elementi il visitatore può essere fotografato con alle spalle lo sfondo temporalesco, sulla testa l’ombrello e ai piedi gli stivaloni, di colore verde acceso.

carolina lio
mostra visitata il 18 gennaio 2005


Abake – We connect
Studio Camuffo
Venezia, Cannaregio 4132
Orario: dalle 11.00 alle 18.00 dal martedì al sabato
Ingresso libero
Per informazioni: tel. 0415228034


[exibart]

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