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fino al 21.XI.2010 Giambattista Piranesi Venezia, Fondazione Cini
venezia
Una mostra coraggiosa e originale, che non indugia a scardinare i luoghi comuni e gli schemi allestitivi entro cui i “classici” dell’arte sono spesso relegati. Labirintico e tecnologico Piranesi...
Nozze di Cana
del Veronesi,
allorché l’artista e cineasta Peter Greenaway, con l’utilizzo delle più moderne
tecnologie, era riuscito a “dar vita” all’opera veronesiana, anche questa
volta, grazie al prezioso contributo del laboratorio Factum Arte, del partner
tecnologico Accenture e dell’architetto e designer Michele De Lucchi che l’ha ideata, la Fondazione
Cini è riuscita ad “animare” l’opera di Giovanni Battista Piranesi (Mogliano Veneto, Treviso, 1720 –
Roma, 1778) mettendo
in campo una mostra innovativa e interattiva. Ne emerge un Piranesi designer ante
litteram,
architetto, incisore, antiquario e vedutista dallo stile al contempo
neoclassico, protoromantico e premoderno.
La mostra si snoda inizialmente secondo un percorso
tradizionale: affissi alle pareti si osservano i Grotteschi e le Antichità di Roma, si leggono alcuni passi del
Piranesi polemista e teorico e si possono studiare i disegni per Santa Maria
del Priorato (unica opera architettonica a essere realizzata). Quindi, accolti
dalla suite per violoncello n. 2 di J.S. Bach, si entra nella torre progettata
da Michele De Lucchi e per 12 minuti ci si immerge nella spettacolare
animazione in 3d delle visionarie Carceri; un montaggio impeccabile realizzato da Gregoire
Dupont per Factum Arte, atelier tecnologico d’avanguardia che fa capo ad Adam
Lowe.
Alle cure dello stesso atelier si devono le realizzazioni
di oggetti tratti dai disegni del Piranesi, veri e propri prototipi, pare
destinati a una futura produzione in serie limitata. Vi sono due fantastici
tripodi, un candelabro, un vaso curiosamente sovradimensionato e tanti altri
oggetti, ma si viene decisamente rapiti dalla bellezza della caffettiera:
prezioso oggetto originato dalle volute di una conchiglia, dove elementi
naturali e artificiali convivono e si trasformano in forme stilizzate,
precorritrici dello stile Art Déco.
La mostra si conclude al piano superiore con un omaggio al
Piranesi vedutista. L’omaggio non poteva che essergli tributato dalla
fotografia, erede indiscussa dell’arte grafica, e da uno dei suoi massimi
rappresentanti, Gabriele Basilico, fotografo paesaggista documentarista di fama
internazionale. Basilico ritorna sui luoghi immortalati da Piranesi, le rovine
di Roma e i templi di Paestum, e li fotografa con una fedeltà al soggetto
originario e un’attenzione alla restituzione delle proporzioni e degli effetti
tonali e chiaroscurali davvero sorprendente. Riesce a “ritrovare” la stessa
luce atmosferica, in alcuni casi persino le stesse nuvole.
In questo lavoro fotografico, pendant di quello incisorio, Gabriele
Basilico dimostra non soltanto di aver saputo abilmente “tradurre” l’opera
piranesiana, ma di avere intrapreso, con lo stesso Piranesi, un dialogo
costruttivo, assolutamente alla pari.
Piranesi a Rom
La
videorecensione della mostra
adriana
scalise
mostra visitata il 15 settembre 2010
dal 25 agosto al 21 novembre 2010
Le arti di Piranesi
Fondazione
Giorgio Cini
Isola di San Giorgio Maggiore – 30124
Venezia
Orario: da mercoledì a lunedì ore
11-19
Ingresso: intero € 9,50; ridotto € 8
Info: tel. +39
0415289900; fax +39 0415223563; www.cini.it
[exibart]
Interessante recensione. Da integrare con quest’altra, che mette maggiormente in risalto certi aspetti problematici e non pienamente soddisfacenti: http://mostreemusei.sns.it/index.php?page=_layout_mostra&id=761&lang=it