Nella pittoresca Serravalle una interessante Collettiva in un antico palazzo del centro storico espongono le loro opere: C. Aigner, P. Alessandrini, C. Baggio, A. Biscaro, I. Bona, A. D. Carrara, A. Casagrande, L. Ceschin, J. Cima, U. Crosato, R. Dal Mas, A. De Bei, G. L. Eulisse, S. Frescura, P. Gasparetto, A. Guolla, K. La Fata, G. Marchesini, M. Morini, F. Ombra, T. Paulon, L. Perini, A. Pezzile, R. Rubino, A. Saccon, P. Scibilia, G. Venica, S. Zambon, D. Zanotto, 29 giovani artisti a “Palazzo Piazzoni Parravicini”legati tra di loro da un elemento simbolici: la terra veneta e trevigiana in particolare, un fattore importante perché consolida non solo la tradizione della loro regione, ma anche la ricca vitalità di cui in campo artistico è stata da sempre simbolo: pittori, architetti, scultori, incisori, fotografi; numerosi sono gli artisti e di campi in cui si sono espressi.
Questa varietà è un elemento di grande ricchezza, che nella mostra di Palazzo Piazzoni Paravicini si può cogliere con gusto, curiosità e soddisfazione.Sonol’espressione del nuovo,della ricerca e della sperimentazione, ma soprattutto della varietà e della qualità personale.
Attento è stato l’allestimento delle opere, tanto da incuriosire e spingere il visitatore a ripetere più volte il percorso, alla ricerca del valore e dell’originalità degli artisti stessi. C’è il forte impegno e la volontà di riuscire a creare ciò che provano dentro di loro. Anche se in alcuni momenti si coglie un attimo si indecisione o
di inesperienza, questo è solo un aspetto che fa capire la qualità e la professionalità con cui affrontano il loro lavoro, nell’intento di dare il meglio, Nei pittori è importante l’accostamento delle tinte, la costruzione di forme plastiche, utilizzando tecniche e materiali studiati soprattutto per esprimere forti sensazioni.
Il lavoro sulle forme è un elemento di ricerca per tutti gli artisti,non solo per i pittori o gli incisori, ma anche scultori e fotografi. Questi ultimi riescono su piani diversi a produrre delle opere d’arte di estremo interesse, perché gli uni modificano la materia dando un senso a ciò che creano, gli altri riescono a cogliere non solo qualche cosa che è già costruito, ma lo elaborano, lo sovrappongono, legando elementi visivi che danno una dimensione alle opere stesse.
A. Guolla ci propone varie tecniche fotografiche: dalla macro, alla lettura del particolare, quasi al sezionamento di quanto la foto limita. Ci sono delle differenze: nelle foto in macro sembra di seguire un processo di video-immagini, che si susseguono nell’evoluzione di un processo naturale. Nelle immagini sezionate, proposte a grandi dimensioni, si cogli l’eleganza del particolare, quasi come un effetto scenico.
Articoli correlati:
Osservare il contemporaneo
A Treviso due artisti
Lidia Mazzetto
Un ponte tra Italia e Stati Uniti: c'è tempo fino al 30 gennaio 2025 per partecipare alla nuova open call…
Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialitĂ e nell’oggettualitĂ .…
Una mostra interattiva per scoprire il proprio potenziale e il valore della condivisione: la Casa di The Human Safety Net…
Al Museo Nazionale di Monaco, la mostra dedicata all’artista portoghese Francisco Tropa indaga il desiderio recondito dell’arte, tra sculture, proiezioni…
Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Visualizza commenti
Conosco le opere dell'artista Guolla e della Bona e devo dire che sono effettivamente molto interessanti.