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fino al 26.VI.2010 Paolo W. Tamburella Verona, Byblos Art Gallery
venezia
La terra è rotonda, proprio come un pallone da calcio. A pochi mesi dall’inizio del Campionato del mondo, Tamburella apre una delicata riflessione sulla sfera. Quella utilizzata per il gioco più amato al mondo...
Cosa c’è dietro al pallone da calcio che regaliamo a
nostro nipote per il compleanno? Se apriamo, scuciamo e decomponiamo la sfera
vi troveremo un universo: quello dei bambini indiani che cuciono quei palloni e
che con quegli stessi palloni giocano, nel poco tempo che hanno per sentirsi
bambini.
Il progetto di Paolo W. Tamburella (Roma, 1973), sviluppato tra il
2006 e il 2010, è un site specific per la Byblos di Verona, spazio di rilievo
nel panorama dell’arte veneta.
L’interessante progetto è iniziato con un viaggio in
camion nelle sette province dell’India, alla ricerca di palloni da calcio rotti
e inutilizzabili. Attraverso una capillare attività di affissione di manifesti,
l’artista è entrato in contatto con una realtà mutevole, fatta di miseria e
sorrisi, ha coinvolto moltissimi di quei bambini che i palloni li producono e
ha riportato tutte le sue esperienze in un delicatissimo e allegro documentario
dove è presentata la cronaca della raccolta di ben quattrocento palloni in
questo paese dove lo sport più diffuso è il cricket.
I palloni raccolti sono la materia prima di arazzi e
murales, cuciti assieme su supporti o piuttosto connessi tra loro in una
monumentale installazione che si mostra anche alla vista dei passanti dalle
vetrine della galleria (Kalpantukali).
I manifesti tramite i quali l’artista si è proposto a
piccole squadre di calcio o a comuni cittadini, in lingua hindi e inglese,
vanno a comporre un bel libro d’artista che riproduce le tappe del viaggio di
Tamburella che, con i suoi 4mila chilometri di percorso, si snoda
metaforicamente anche sulle pareti della galleria al piano interrato, dove si
trovano lavori di dimensioni meno monumentali rispetto a quelle proposte al
piano superiore, ma di forte impatto emotivo.
Come in Official #1, dove il cuoio dei palloni si colora di poetica
allegria nelle interpolazioni di filo multicolor che unisce le parti di quel
che vuole essere un patchwork umano e culturale.
Con questo progetto, Tamburella propone dunque una riflessione
di importante rilievo sociale, che rimane pacata, mai urlata. Questo del resto
sembra essere un tratto distintivo dell’artista, che ci aveva già piacevolmente
colpito con la sua collaborazione alla Biennale di Venezia con la
rappresentanza delle Isole Comore.
La significativa azione del catalogare e del ricomporre
questi pezzi di un’India nascosti dal luccichio delle nuove multinazionali
dunque è un voler portare all’attenzione un tema che torna attuale ogni quattro
anni, in coincidenza dei Mondiali di calcio, e di cui troppo spesso ci si
dimentica al primo fischio d’inizio.
Decostruire la palla significa porre l’accento sul senso
stesso dello sfruttamento, sulla precaria condizione dei bambini indiani e di
un paese intero, senza per questo perdere la leggerezza del gioco artistico e
umano.
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mostra visitata il 23 aprile 2010
dal 9 aprile al 26 giugno 2010
Paolo
W. Tamburella
a cura di Mirta d’Argenzio
Byblos Art Gallery
Corso Cavour, 25 – 37121 Verona
Orario: da martedì a sabato ore 10-13 e 14.30-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 0458030985; fax +39 0458011410; info@byblosartgallery.it; www.byblosartgallery.it
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