08 novembre 2000

Fino al 26.XI.2000 Giuseppe Dal Bianco e Adriana Marchetto Opere Recenti Camposanpiero (PD), Villa Querini

 
Opere come nuclei e microcosmi in continua espansione, ma anche opere delicate ed eleganti. Due approcci diversi al mondo dell’arte, uniti in un unico evento…

di

Molti i lavori che la villa alle porte di Padova ospita nelle sale del pianterreno; due gli artisti presentati, due i temi trattati. Se con Adriana Marchetto viene alla luce l’aspetto fuggevole, sperimentatore, di fare arte, con Giuseppe Dal Bianco incontriamo la chiusura, l’elaborazione autoreferente, la bellezza del raffinato. Strade, quelle percorse dai due artisti, differenti sul “parco” arte: una, quella intrapresa da Dal Bianco, pervasa dalla sperimentazione in ambito musicale, fatta di studi sulla materia e sulle superfici, efficace nella determinazione dell’opera compiuta…finita; l’altra, quella imboccata dalla Marchetto, segnata da esperienze personali, frutto dei numerosi viaggi, diario di bordo sul quale annotare le impressioni più disparate, diretta, nell’affrescare un non-finito. Osservando le opere di Adriana Marchetto si rischia di perdersi lungo le spirali, il curvilineo, l’intreccio: ci sono pannelli all’interno dei quali la linea “cammina” indisturbata, tracciando traiettorie decise, ma al contempo labili, come in procinto di mutare sotto lo sguardo. L’universo ad opera dell’artista sembra una pulsione continua qua e là in pausa proprio nelle forme più decise (i soli, e le rotondità dai colori più vivi), come in un “riprendere fiato” dall’incessante moto. E’ chiara l’incompiutezza dell’essere, che a prescindere dalle varie piccole situazioni create (le linee si chiudono in forme, ma sono effimere) rimangono particelle di un più ampio “maturare”. I colori adottati dalla Marchetto sono tenui (i rosa delicati, gli arancio sfumati) come ad identificare l’asproccio quasi sussurrato al mondo. Per Dal Bianco il discorso cambia radicalmente: forme chiuse e ben delineate, singole figure che spiccano da campiture regolari e lisce, unico pensiero che si evidenzia dagli altri. Dal Bianco (che è anche musicista) elabora dunque la perfezione dell’unico…individua la “nota” da suonare e la trasmette sulla tavola-tela in modo che vibri in un sola battuta, senza repliche e priva di fraintendimenti. Il lavoro che l’artista compie sulle superfici è lungo ed elaborato (egli stesso ammette che più volte deve ripassare la materia, lucidare e levigare) anche a causa dei materiali usati: polveri, gessi, paste.
I colori manifesti nei dipinti tendono al bronzo e all’oro, anche se non mancano impennate verso una luminosità argentea, a segnare di eleganza la semplicità geometrica delle forme. Analizzando i riferimenti di cui si nutrono le opere dei due artisti si scopre che per Adriana Marchetto i viaggi compiuti, prima nei paesi nordici e più recentemente in quelli mediterranei, la hanno caricata di tante piccole esperienze significative, ognuna meritevole di citazione, di espressione…ma che tuttavia tendono a smarrirsi entro i più labili confini di altre esperienze ancora (un rincorrersi perpetuo); in Dal Bianco invece, l’interesse per gli spartiti e per la musica, lo hanno condotto verso un’astrazione dell’armonia rinchiusa nella singola opera…tutto appare geometricamente, con rigidità (così come impone la nota pura) all’interno di un “vuoto” asettico ed etereo, palcoscenico ideale per evidenziare l’ostensione di una “sola” figura. Nella giornata inaugurale gli artisti erano presenti, e in un clima di semplice intimità si prestavano a spiegazioni e chiarimenti sul loro operato, una “cortese” chiacchierata, in somma.

Un piccolo (non so poi quanto…!) neo mi porta a fare delle riflessioni circa l’allestimento: mancavano (ahimè) didascalie a fianco dei lavori, come anche i contributi critici….ma mi sento di poter assolvere i curatori ( S.I.M di Vicenza) proprio per via della “fresca” operatività nell’ambito dell’arte contemporanea che Villa Querini ha intrapreso (ricordo che questa è la seconda mostra allestita nelle sale della Villa)…quindi opto per lasciar loro il tempo necessario per attrezzarsi verso una cura più adeguata delle mostre allestite. Rimane il rammarico che per chi non ha goduto della presentazione, i supporti alla mostra rimangono pochi, e che quindi non si riuscirà ad apprezzare a pieno le diverse tematiche affrontate dagli artisti. In sintesi devo dire che il valore degli artisti presentati a Villa Querini è di indubbia qualità, ma che bisogna attendere ancora qualcosa per asserire la “riuscita” dell’evento. Dati i fatti, nulla mi distoglie dal confidare in una futura risposta che mi smentisca…. E credetemi, lo spero.


Kranix



“Giuseppe Dal Bianco, Adriana Marchetto- Opere Recenti”. Dal 5 al 26 novembre 2000
Villa Querini, Camposanpiero (PD)
Orario: da martedì a domenica 10-12/16-20 Lunedì chiuso
Ingresso: libero
Catalogo: No
BookShop: si
Info: S.I.M. Scarl Servizi Integrati Museali, Corte dei Molini 7, 36100 Vicenza
Tel. 0444 303178
Fax 0444 316846
E-mail: info@sin.inews.it
Sito web: http://www.sim.inews.it


[exibart]

3 Commenti

  1. No non è Querini Stampalia. E’ Villa Querini a CAmposampiero Padova. Visto che ne sono l’organizzatore prendo atto delle indicazioni che mi pervengono. A mia, comunque minima, discolpa dico che la mancanza di didascalie dipendeva dal fatto che non si può attaccare niente ai muri e stiamo pensando ad un sistema che eviti di rovinarlo. A dire la verità le opere erano tutte senza titolo comunque alla mostra di Lovato che si inaugura il 10/12 ci saranno didascalie e apparati critici…

    Grazie

  2. Ciao!
    Mi piacerebbe poter contattarmi con l’artista Adriana Marchetto.
    Io mi chiamo uguale, sono una ragazza argentina e i miei nonni abitavano a Vicenza.
    Spero una risposta da lei, grazie!

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