Metti una casa color bianco del primo Settecento, metti un piccolo paese del vicentino che ha dato i natali allo scrittore Meneghello, aggiungi un collezionista atipico e appassionato che mette a disposizione dei visitatori la sua collezione personale di grafica che va dagli anni Sessanta ai Novanta, ecco uno spazio per il contemporaneo ricco di iniziative. Le ‘Domeniche Flash’ vogliono essere una serie di incontri con gli artisti che, oltre ad esporre le loro opere negli spazi interni del museo, mettono letteralmente in vetrina le loro creazioni, ponendole a turno in una struttura appositamente approntata nel portico del pianterreno. Un’anomala ‘cristalliera’ che fa da pendant al ‘salotto
Queste mini-personali, nella diversità del medium scelto dalla’artista, nascono anche come un non facile confronto con degli spazi museali già approntati, allestiti con opere di grande valore.
Giovanni Morbin ha offerto un video, Body-ibridazione2 , che continua la sua ricerca legata ai comportamenti e alla performance nell’intento di riflettere sulle ibridazioni tra la natura, la materia e l’essere umano, portando in vetrina dei dipinti su carta che riproducono il tessuto polmonare realizzati col suo stesso sangue in una sorta di ‘ritratti anatomici’. Simone Lucietti nella stanza della Pop Art ha disseminato sul pavimento Niente di nuovo , cioè delle appassionanti automobiline-porcospino in legno con cui non si può però giocare, essendo l’ingresso al recinto che le contiene altamente proibito, e al pianterreno ha lasciato in installazione i resti bucati di parallelepipedi in lamiera a cui aveva in precedenza sparato, timbrati con il suo motto ‘pericolo di morte’. Giampaolo Lucato ha presentato un libro fotografico intitolato Amore e Psiche e una serie di immagini in cui il paesaggio e la riflessione sulla tradizione pittorica si coniugano con il tema letterario dell’armonia tra uomo e natura, con interventi di brani in poesia o prosa che potenziano il cifrario visivo. I dipinti su carta di Franco Ruaro, così come le sue tavole in legno poste nella stanza della Pittura Italiana, velate da una coloritura di astrattismo timbrico, tratteggiano in termini di colore e luce un modus operandi che si avvale della suggestione del materiale per poter cogliere appieno il suo potenziale nella qualità tattile, quella qualità apprezzabile anche
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Messaggio per Stefania Portinari: ciao sono Carla e sono di Vicenza. Ho visto che in ViewMagazine c'è il tuo nome: posso conoscerti?
E vanno bene pure questi eventucoli da 4 soldi per attirare un po' l'attenzione su questa istituzione, ma la cosa per me rilevante è ribadire che la collezione di grafica e multipli del Museo Casabianca è di un'importanza ed interesse assoluto, che l'archivio è uno strumento di ricerca insostituibile e che sarebbe ora che qualcuno si decidesse a pianificare il futuro di questa istituzione, che per ora sopravvive solo grazie all'entusiasmo e la forza d'animo del suo fattore e i cui destini sono quanto di più incerto si possa immaginare. Urge un piano per l'emergenza prima che un altro tesoro italiano prenda il volo o sparisca.
ciao alf, sei il solito grande, belle le precisazioni sull'archivio, chi fa storia dell'arte deve guardare si documenti,
guarda però che questi 'eventucoli da 4 soldi' hanno coinvolto un numero impressionante di persone che sono arrancate fino a malo in nottate di vento e acqua o in domeniche assolate, hanno fatto sfacchinare gli artisti per creare qualcosa di apposito da installare nel museo e hanno dimostrato che coi '4 soldi' che passano le amministrazioni e buona volontà si può fare arte anche in terraferma, in campagna, in periferia. tante mostre di gallerie o istituzioni più danarose sono 'eventucoli' con molti più soldi ma con poco spessore. ciao (e attento che lucietti ti manderà uno dei suoi 'pericoli di morte!)