Categorie: venezia

fino al 29.III.2003 | Senza titolo 40+1 – Roberto Coda Zabetta | Padova, Galleria Estro

di - 20 Marzo 2003

In verità Roberto Coda Zabetta, biellese che vive a Milano, classe 1975, è artista già noto, con molte collettive e personali alle spalle; di lui hanno scritto Vittoria Coen, Alberto Fiz, Maria Grazia Torri, Aldo Busi ed ora anche il Beatrice nazionale.
Si potrebbe dire che il genere del ritratto, nel caso suo, è in verità un pretesto; Coda infatti non ricerca la riconoscibilità fotografica né, è il caso di dirlo, quella psicologica. Piuttosto sembra indirizzato ad annullare l’identità in una espressività collettiva. Ed assolutamente espressionista è la sua arte, condotta su cromatismi minimali e opposti, bianchi e neri, stesi con pennellate larghe e piatte. Una pittura materica, con colori a smalto che si coagulano intorno alla figura, conservando un dinamismo che spesso indulge in effetti dripping.
La vocazione pluralista di Coda sembra accentuarsi nel progetto padovano, in cui ai suoi noti ritratti di grandi dimensioni è preferita la teoria di piccole tele, meglio sarebbe chiamarle scatole, visto il notevole spessore delle stesse: l’impatto emozionale del grande volto nero della parete di fondo è doppiato dal non meno suggestivo assedio di 40 volti accostati orizzontalmente lungo le pareti. Volti sempre diversi che però diventano quasi la sequenza di un primo piano cinematografico, un’eco che sembra accompagnare la prospettiva dell’occhio.
Dopo il complesso, ma ottimamente risolto, progetto concettuale di Elena Arzuffi, la galleria Estro sceglie una mostra molto più agevole e attraente, per catalizzare l’attenzione di un pubblico senza troppe pretese.
Lussuoso il catalogo, con brutte foto e il (solito) ottimo testo di Luca Beatrice, in cui parla delle nuove direzioni della pittura internazionale, tra iper-realismo e nuova arte informale. Quella del critico è una tecnica collaudata: una lunga, incisiva e lucida premessa teorica generale su cui innestare 3-4 periodi quasi didascalici sull’evento. Scelgo la premessa; perché questa pittura punta molte delle sue carte sull’effetto scenografico (le grandi dimensioni prima, la quantità numerica ora) senza spiccare mai il volo. Beatrice parla di un linguaggio prosciugato di ogni indicazione di contenuto che risulterebbe fuorviante e ridondante. Sono d’accordo: con una forma così ridondante, rigidamente impostata su effetti espressionisti e dripping accademici, almeno ci sia risparmiata la retorica del contenuto, se non se ne può proprio farne a meno.

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alfredo sigolo


Senza titolo 40+1: Robero Coda Zabetta
Dal 6.II.2003 al 29.III.2003.
Padova, Galleria Estro, via San Prosdocimo 30.
Orari: da martedì al sabato dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso domenica e lunedì; catalogo in galleria.
Tel/fax: 0498725487 E–mail: estroarte@libero.it


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  • Bellissima e significativa recensione della mostra,secondo me andava però correlata alle notizie della mostra in corso nella nostra galleria ,sarebbe certamente un'informazione più dettagliata,data la concomitanza von l'evento da voi descritto.
    Speriamo ricevere istruzioni sul come farvi pervenire i nostri comunicati.
    Saremmo lieti Voi poteste visitare il sito http://www.incoda.it appositamente creato per l'esposizione dellìartista Roberto Coda Zabetta.
    Ringraziamo anticipatamente.
    GALLERIA PAOLO MAJORANA BRESCIA

  • Per Paolo Majorana:
    ma sei sicuro di aver letto fino alla fine la recensione?

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