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Fino al 3.III.2002 | L’uomo vitruviano | Venezia, Gallerie dell’Accademia

di - 1 Febbraio 2002

Per Giulio Carlo Argan era “senza possibilità di confronto, la mente più moderna d’Europa“. Finirà la sua vita nel sud della Francia portandosi dietro i fantasmi del suo grande passato: Zoroastro da Pretola, il meccanico, che perderà un occhio e rimarrà storpio a vita perché credeva che la macchina da volo potesse realmente volare, nonostante i calcoli del maestro dimostrassero che non avrebbe mai funzionato; Giovanni Boltraffio, suo discepolo che si impiccherà in monastero a causa dei dubbi spirituali suscitati dalle opere di Leonardo, soprattutto dai volti di Cristo e Giuda del perduto Cenacolo di Milano; Cesare da Sesto, altro discepolo di una vita che lo tradirà per unirsi al giovane Raffaello.
Ma prima di ritirarsi nel castello di Cloux, dove spirerà nel 1519, durante tutta l’esistenza si è dedicato perennemente alla ricerca. Non più convinto che Dio fosse un’entità astratta, Leonardo lo identifica nella natura o, meglio, nella perfezione divina della natura. Non ateo, ma certo un pochino agnostico, il pensiero religioso del Genio di Vinci è svincolato da ogni visione teocentrica della storia e della società: per lui la grande fede nasce dal grande sapere.
Il rinnovato interesse per la cultura classica, lo spinge a occuparsi dei greci e dei latini. Verso i 35 anni inizia la traduzione in italiano del De Architetura di Vitruvio – architetto romano del I sec. a.c. Il disegno ora esposto alle gallerie dell’Accademia di Venezia nasce come illustrazione, ma per la rivoluzione nel metodo e nel carattere diventa “misura di tutte le cose” e quindi indagatore e interprete di ogni manifestazione naturale e soprannaturale. Le figure geometriche del cerchio e del quadrato nelle quali è inscritto l’uomo vitruviano, alludono rispettivamente all’istanza divina e a quella terrena, in una perfetta sintesi visiva di quanto raccontato a parole dall’architetto.
Leggendo Plinio viene a conoscenza della capacità di Apelle di dipingere ciò che non si può dipingere, cioè i fenomeni atmosferici come lampi, tuoni e fulmini; verso il 1515, Leonardo riesce a compiere il suo progetto nella serie dei disegni diluvio nella raccolta di Windsor e nel codice Atlantico.
La grande pittura nasce dal grande sapere.

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Silvio Saura


Gallerie dell’Accademia:
Martedì – domenica: 8.15 – 19.15
Lunedì: 8.15 – 14
Ingresso: Euro 6,50, Ridotto: Euro 3.25
Informazioni nella rete telematica della Provincia di Venezia
poloest2001.provincia.venezia.it


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  • Leonardo..."la mente più moderna d'Europa"...,la mente che si è sempre dedicata alla ricerca, alla cultura classica.
    Indagatore e interprete di manifestazioni naturali e soprannaturali.
    Un grande artista, una grande mente che io ammiro.
    Bello l'articolo di Silvio Saura

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