Categorie: venezia

fino al 30.III.2003 | Futurismi a Verona. Il gruppo futurista “U. Boccioni” | Verona, Officina d’Arte

di - 23 Dicembre 2002

Dopo gli anni ’10 il Futurismo va ad insediarsi nei piccoli centri italiani, nelle province. Sono più di cento i gruppi nazionali che Enrico Crispolti definisce “i luoghi del futurismo”, ognuno di questi collegato alla mente coordinatrice di Filippo Tommaso Marinetti.
La città di Verona propone quest’anno una piccola ma esauriente retrospettiva su quei protagonisti che introdussero il movimento in città. Si tratta del gruppo Umberto Boccioni (il grande artista morì proprio a Verona), artisti del cosiddetto secondo Futurismo , nati tra Ottocento e Novecento non privi di intuizioni originali e memorabili.
Particolarmente degni di nota i Manifesti, con i quali veniamo accolti all’inizio della mostra: il Manifesto futurista per la scenografia del teatro lirico all’aperto all’Arena di Verona (1932), il Manifesto futurista sulla cravatta italiana (1933), il Manifesto futurista per la città musicale (1933), il Macchinesimo (1933), il Manifesto dell’aerosilografia (1941).
Di Renato di Bosso (1905-1982) sono presenti in mostra due ottime sculture in legno dalle linee eleganti e modernissime: l’aeroscultura “Paracadutista” del 1935, dall’accentuata proiezione gravitazionale e dal morbido groviglio di volumi che si snodano come, appunto, un paracadute appena rilasciato e il “Balilla”. A conti fatti lo stile scultureo di Di Bosso risulta più vicino al Thayaht “traiettivo” che al Boccioni aerodinamico di “Forme uniche…”. Più trascurabile invece la scultura “Frate Francesco ” che rientra nel filone tardo dell’arte sacra futurista.
Dell’aeropittore Alfredo Gauro Ambrosi (1901–1945), tra i fondatori e più attivi artisti del movimento futurista scaligero, sono esposte alcune vedute (ovviamente aeree) di Verona, Lago di Garda e scene varie di battaglia dipinte nel decennio che va dal ’32 al ‘42. La pittura di Ambrosi non scardina i principi dell’ortodossia aeropittorica ed è a dire il vero abbastanza tradizionale nella fattura. Manca la sua opera più nota quel celebre “Volo su Vienna” esposto all’epoca in tutta Europa e definito da Marinetti “il capolavoro dell’aeropittura documentaria”.
L’artista Verossì (1904–1945), che la leggenda narra si sia visto affibbiare tale pseudonimo proprio da Marinetti, è presente con alcuni acquerelli di piccole dimensioni raffiguranti una storia di Romeo e Giulietta rivisitata in chiave futurista, mentre di Teobaldo Mariotti ci vengono proposti due ritratti femminili aeropittorico-infantilistici. La Composizione n°1 del 1934 di Bruno Aschieri (1906–1991) rivela ascendenze forse più geometrico-astratte che futuriste.
Immancabile in ogni mostra futurista che si rispetti la presenza di opere sul tema dello sport come espressione del dinamismo corporeo umano così decantato dal movimento. E’ ancora Renato Di Bosso, che proprio sul tema dello sport era stato visto recentemente all’esposizione SportArte di Predappio con un “Tennista ” del ’63, a proporci sei silografie, anzi “aerosilografie”, che raffigurano altrettanti sport: atletica leggera, ippica, regate a vela, pallacanestro, pugilato, paracadutismo.
Infine le celebri cravatte in alluminio, “inventate” proprio qui a Verona e indossate da Scurto, Di Bosso, Verossì, e Sacchetti nella foto che correda il celebre “Manifesto futurista sulla cravatta italiana ”, e che testimoniano la volontà di rivoluzione estetica totale del movimento.

articoli correlati
Marco Lodola a Genova
La mostra di Roma dal Futurismo all’Astrattismo
La mostra sulla scultura del Novecento a Verona
link correlati
Sintesi e notizie sul Futurismo ed i suoi protagonisti

marco mancin
mostra visitata il 30 novembre 2002


“Futurismi a Verona. Il gruppo futurista U. Boccioni”
Dal 23.XI.2002 al 30.III.2002.
Verona, Officina d’Arte, corso Porta Borsari 17.
Ingresso libero.
Orari da lunedì a venerdì dalle 15.30 alle 19.30; sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Domenica su appuntamento.
Tel.: 0458031723 Fax: 0458001456.
catalogo Skira.
http://www.officinadarte.it
info@officinadarte.it


[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Generazione MTV: l’immaginario Neo Pop a Cortina

Fino al prossimo 21 aprile, al Museo Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo, una mostra coloratissima esplora l’estetica Neo Pop di…

13 Gennaio 2025 0:02
  • Mostre

L’inutile spettacolarità dell’opera d’arte: la lezione di Jean Tinguely vale ancora oggi

Sono protagoniste nella retrospettiva dedicata a uno dei membri più noti del Nouveau Réalisme: le "macchine inutili" di Tinguely riempiono…

12 Gennaio 2025 12:00
  • Cinema

Diamanti di Ferzan Ozpetek è un film onesto che ha ancora fiducia nel racconto

Una favola che parla di drammi intimi e ricorre agli stereotipi del melodramma, ma rimane agile, nonostante tutto. La recensione…

12 Gennaio 2025 9:00
  • Fotografia

Other Identity #142, altre forme di identità culturali e pubbliche: Kristina Rozhkova

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

12 Gennaio 2025 8:20
  • Mostre

Valentina Gelain e Bekim Hasaj: protagonisti in Finlandia con The Shell Cracked

Finalisti, entrambi, di exibart Prize N 4, Valentina Gelain e Bekim Hasaj presentano in Finlandia The Shell Cracked, un ciclo…

12 Gennaio 2025 0:02
  • Arte contemporanea

Raffigurare il desiderio: il “passo a due” di Beatrice Favaretto in mostra a Venezia

Negli spazi di Mare Karina è in corso la prima personale di Beatrice Favaretto. Il progetto Multiple Maniacs è un…

11 Gennaio 2025 18:00