Infatti, sia questa serie, vista
e presa immediatamente dalla galleria che la presenta in anteprima, sia
l’archivio cartaceo composto da 350 schede, contenenti la foto del capo e le
informazioni sull’anno di fattura, le occasioni in cui è stato indossato, le
motivazioni che ne hanno mosso la creazione, fanno fare il giro nei cerchi
concentrici del lavoro di un’artista complessa, che con insistenza e intensità
scandaglia il proprio vissuto per condividerlo in una narrazione universale che,
modificando la propria forma, ne aggiusta la prospettiva di valutazione.
L’”abito”, da sempre punto di
partenza e peculiarità del processo creativo di Sissi, è spogliato della sua
funzione, si fa “abitante” e, sbirciando nell’etimologia, vediamo che nei
termini custodisce lo slittamento naturale tra le due condizioni: da “modo di essere, disposizione d’animo” a
un “colui che abita” che solo
successivamente diventa “aver
consuetudine ad un luogo”, magari dello spirito. Invece di coprire cerca
copertura, invece di abbracciare viene abbracciato, viene rassicurato.
Invariata rimane solo la tenace
capacità di continuare a testimoniare il proprio percorso, bacino inesauribile
e punto di partenza obbligato, per porre al centro il soggetto. Ricerca di
protezione che diventa poetica, cioè un modo per esprimere, per sentirsi a
casa, un luogo dove riposarsi dopo l’azione.
L’esposizione apre le porte allo
spettatore che, sbirciando nell’intimità offerta, si fa testimone partecipe,
l’opera con-divide l’artista e lo spettatore, ponendosi come filtro tra le due
parti. Iniziare con i primi esemplari del ciclo degli Abitanti pone subito in questa condizione di confine, ribadita dal
lungo muro in cui sono raccolte le schede con i singoli capi. Anche la
canonicamente fredda operazione della catalogazione si scalda nell’incontro con
questo aspetto carnale, e da archivio diventa album di famiglia, dove i rimandi
alle persone vicine all’artista tornano sotto forma di elementi che hanno
concorso a creare l’abito o come destinatari di uno di questi.
Si arriva così all’Autoritratto con specchio, oscurato
dalle frange che lo incorniciano, continuando a proteggere l’immagine
individuale e sottolineando l’aspetto universale di questa
identità/identificazione. Il lavoro è sospeso, eppure sembra pronto a
riprendere vita, con il ritmo con cui è stato creato: quello dell’attesa, del
deposito di vicissitudini ed esperienze. Stratificazioni che vanno a
depositarsi in queste nuove dimore, nidi intrecciati, aperti, ma mai
addomesticati, a cui vengono date in custodia le spoglie materiali del vissuto
dell’artista.
articoli correlati
Sissi
alla Fondazione Pomodoro
marianita santarossa
mostra visitata il 12 febbraio
2011
dal 4 febbraio al 20 marzo 2011
Sissi – Abitanti
a cura di Danilo Eccher
FaMa Gallery
Corso Cavour, 25 – 37121 Verona
Orario: da martedì a sabato ore 10-13 e 14.30-19.30
Ingresso libero
Catalogo Mousse
Info: tel.
+39 0458030985; fax +39 0458011410; info@famagallery.it; www.famagallery.it
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