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Fino al 30.VI.2002 | Jackson Pollock a Venezia | Venezia, Museo Correr

di - 29 Marzo 2002

Due mostre per raccontare l’”America di Pollock”, secondo un progetto voluto ed organizzato dalla Direzione Beni e Attività Culturali del Comune di Venezia in collaborazione con il Centro italiano per le Arti e la Cultura e Skira.
L’occasione è il ricordo della storica mostra dedicata all’artista americano organizzata da Peggy Guggenheim nell’Ala Napoleonica di Piazza San Marco nel 1950, evento che, insieme alla Biennale del 1948, ha significato l’arrivo in Europa della grande rivoluzione pittorica dell’action painting.
Jackson Pollock, nato nel 1912 a Cody nel Wyoming, cresce nei territori dell’Arizona e della California. Nel 1928 viene espulso dalla Manual Art High School di Los Angeles ed arriva nel 1930 a New York dove frequenta la Art Students’ League. In questo periodo l’artista assimila la lezione del realismo socialista dei muralisti messicani quali Orozco. Rivera, Siqueiros, per poi superarla attraverso una vigorosa deformazione degli elementi figurativi. In questo senso appare fondamentale la conoscenza delle correnti del Surrealismo europeo, presenti a New York in una mostra del 1936. L’esposizione al Museo Correr inizia da qui.
Le prime sale ci conducono attraverso questo periodo sofferto, difficile per l’artista, fatto di lavori precari nella bohéme della Grande Depressione. L’osservatore scruta questi dipinti e trova i sintomi del successivo espressionismo astratto: interessante e visionaria ci appare l’opera I raccoglitori di cotone (1934 – 36 ca), sorprendenti i disegni raccolti nel Senza titolo (fine 1937 – 1939 ca) che esaltano tensioni muscolari, illuminanti quelli successivi del Foglio di studi (1939 – 42), ovvero forme realizzate con penna ed inchiostro che ripetono stilemi picassiani coevi. La cultura animistica indiana emerge nella Composizione con maschera di serpente (1938 – 1941), in cui tutta la rappresentazione è come implosa in colori contrapposti ed in forme piatte ed avvinghiate. Un olio, questo, che indica come il percorso stilistico di Pollock non si dirigeva verso la liberazione della pittura nello spazio, bensì affondava in un lirismo tormentato e radicale.
L’incontro con la futura moglie Lee Krasner nel 1942 segna l’ingresso di Pollock nell’ambiente più influente della città americana, ed infatti nel 1943 espone alla famosissima galleria di Peggy Guggenheim Art of This Century. Sono gli anni più importanti, quelli dei quadri più noti dell’artista. Uno dei capolavori della mostra veneziana è il celeberrimo olio su tela dal titolo Donna luna (1942) della Collezione Peggy Guggenheim, ovvero la trasfigurazione magica ed inquietante della figura femminile che emerge da uno spazio astratto ma vitale, fantasma della natura e dell’inconscio, segno dell’origine psichica e panica della vita.
Ed è proprio da questo rapporto conflittuale tra lirismo estremo e dimensione vitale che partecipiamo all’evento del colore gettato, fatto colare in cerchi irregolari che si incrociano e si sovrappongono e che danno origine alla Foresta incantata (1947). Perso il centro, sfidando il buio dell’inconscio, Pollock lascia qualsiasi riferimento figurativo e si getta sulla/nella tela che diventa un campo di forze grandioso, fatto di macchie, pezzi di vetro, sassolini, grumi di colore che comprimono lo spazio senza speranza. Si veda l’opera Mare in mutamento (1947). Tuttavia è con lo sgocciolamento che Pollock riesce a trascinare l’osservatore nel suo mondo. Il gesto della mano oscillante che anima lo spazio introduce ad una pittura che diviene pura azione, un complesso ed irrazionale muoversi nel tentativo vano di tracciare la complessità del proprio essere. Splendidi in questo senso gli smalti su masonite Numero 34 (1949) e Numero 22 (1950).
La mostra si chiude con il capolavoro Figura informe (1953), ovvero una sintesi del Pollock migliore. Il dripping, la materia, la gestualità potente e creatrice, sono interrotte da chiazze irregolari di colore giallo, rosso e rosa, quasi effusioni poetiche nel magna che erompe da una psiche lacerata dalla vita.

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Stefano Coletto
mostra vista il 22 marzo 2002


L’America di Pollock
Jackson Pollock a Venezia
Dal 23 marzo al 30 giugno 2002. Tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.00 (biglietteria 9.00 – 18.00)
Il biglietto è unico per le due mostre; costa 10,00 euro intero e 8,00 euro ridotto (ragazzi dai 6 ai 14 anni, studenti dai 15 ai 25 anni, accompagnatori di gruppi di ragazzi e studenti; cittadini UE ultrasessantacinquenni; titolari della Carta Rolling Venice; possessori del biglietto d’accesso ai Musei di Piazza San Marco; residenti nel Comune di Venezia, soci del Touring Club, titolari coupon Carnet); gratuito per bambini 0/5 anni, portatori di handicap con accompagnatore, guide autorizzate, capigruppo, accompagnatori turistici.
Call Center 041 5209070. Visite guidate info 041 2747614 (dalle 10.0 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00).
Attività didattiche Musei Civici Veneziani, Ufficio Attività Educative info 041 5236830 (lunedì/venerdì dalle 9.00 alle 14.00)
Come arrivare al Museo Correr.
Da Venezia/Piazzale Roma e Ferrovia, vaporetti Actv linea 1, 82 fermata Vallaresso; linea 51 fermata San Zaccaria
Sito del Comune di Venezia www.comune.venezia.it ,
mail mkt.musei@comune.venezia.it


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Visualizza commenti

  • Amo la pittura di Jackson Pollock, un bravo artista ed un bravo maestro del dripping, tecnica degli Indiani Navako.

  • E' stato fatto un film su Pollock che doveva uscire lo scorso anno. Qualcuno ne sa qualcosa ? Si trova già nei video-noleggi?

    Ciao, grazie.

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