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Metti un bacino d’acqua in origine destinato al rimessaggio delle imbarcazioni della Serenissima. Metti un ex magazzino per lo stoccaggio merci, riqualificato in complesso abitativo e ora destinato a spazio espositivo. Metti tre artisti di tre diverse nazionalità che vivono e lavorano per un mese a pochi minuti di vaporetto dalla Venezia della 57 Biennale. Sono questi gli ingredienti di “Darsena residency #3”, convivenza creativa in corso fino al 31 luglio prossimo alla galleria massimodeluca di Mestre. Nata nel 2015 da un’idea di Marina Bastianello con l’intento di declinare le esigenze di scouting della galleria in una forma di moderno mecenatismo, questa terza edizione di residenza d’artista vede protagonisti nomi internazionali chiamati su invito del curatore Daniele Capra.
Il collettivo italo-belga VOID – ovvero Arnaud Eeckhout e Mauro Vitturini – interrogano da tempo il tema del suono. Nei loro dispositivi effimeri, centrale è la volontà di rendere visibile il suono inteso come energia immateriale che però necessita della materia per propagarsi. Evocare il rapporto tra fonte sonora ed emissione, perturbare e ridisegnare il contesto ambientale, rendere manifesto il silenzio sono obiettivi raggiunti dal duo sia con l’utilizzo di oggetti dal quotidiani che con l’impiego di tecnologie d’avanguardia.
Darsena residency #3 – VOID e MARCO GODINHO, vista della galleria
Marco Godinho – portoghese che vive e lavora tra Francia e Lussemburgo – conduce la sua indagine estetica intorno alle nozioni di tempo e spazio. Attraverso le sue installazioni site specific, realizzate partendo da frammenti di realtà accumulati e opportunamente collazionati, l’artista s’interroga sugli spazi interstiziali della memoria, sullo spaesamento geografico e sul superamento delle frontiere fisiche e mentali.
Per il duo VOID, la residenza rappresenta un’occasione in cui alterare deliberatamente una dialettica progettuale binaria consolidata, per dare corso a nuove traiettorie creative. Per Godinho invece, sarà opportunità per proseguire nel percorso di ricerca sui confini mediterranei e la liminalità. Per entrambi la residenza alla darsena – oltre che momento di riflessione sul proprio operare e possibilità di confronto – è intesa come un vero e proprio challange. Gli artisti ospitati sono infatti chiamati a porre in essere in situ l’opera che dovranno esporre alla mostra conclusiva.
Il curatore Daniele Capra mette il proprio know-how esperienziale e relazionale a disposizione degli ospiti, guidandoli alla scoperta reale e simbolica del territorio. Lo sguardo è rivolto all’entroterra veneziano più che alle traiettorie obbligate. Nella progettualità degli artisti, si percepisce una forte tensione centrifuga, tesa a superare la claustrofobia dello spazio della galleria. Ecco che Godinho pensa ad un’escursione a Trieste per scoprire il peculiare melting pot della città di mare e il vicino confine, mentre VOID è attratto dalle sonorità dei vetri di Murano e del panorama acustico lagunare. Non solo gli addetti ai lavori sono invitati agli studio visit. Per tutto il mese di luglio il pubblico è benvenuto in galleria per interagire con gli artisti all’opera. Una tappa da non perdere sulla via di Venezia.
Giada Centazzo
mostra visitata il 5 luglio
Dal 5 al 31 luglio 2017
Darsena residency #3, con VOID e MARCO GODINHO
progetto a cura di Daniele Capra
galleria massimodeluca
via Torino 105/q, Mestre
Orari: dal lunedì al venerdì, 10-17, sabato su appuntamento
Info: info@massimodeluca.it