23 marzo 2005

fino al 4.IV.2005 Luca Bendini – Fuori Scala Venezia, Galleria Michela Rizzo

 
Come fermare i ricordi? Luca Bendini un metodo ce l’ha. Utilizza strati di colore, stucco, sabbia e polvere di marmo. Per creare strutture tridimensionali. Così sfilano familiari, ex fidanzate e autoritratti in una galleria di tranche de vie, personalissima…

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Il lavoro di Luca Bendini vuole portare a galla attimi della sua vita privata e intima consacrandoli grazie ad un’affascinante ricerca estetica. Essa sfocia in opere monumentali, da cui il titolo della mostra, Fuori scala. Si tratta di sculture in diversi materiali impastati tra loro, tra cui stucchi, sabbia, polvere di marmo e, come lui stesso aggiunge, “tante bestemmie”. I soggetti sono persone della sua famiglia, ex fidanzate e l’artista stesso. E ce li ritroviamo in misura poco più che reale tra colori cangianti e cornici in legno che fanno parte della stessa opera, incrociandosi e alternandosi, come una scenografia.
Ma è possibile definire Bendini uno scultore? Assolutamente no, sapendo qual è il suo modo di lavorare. Come ricorda la curatrice Myriam Zerbi nel testo critico, l’artista “anche se non si direbbe, è un pittore”. E infatti il suo lavoro è una lenta e scrupolosa addizione di strati, uno sull’altro, fino a creare volumi dalla tridimensionalità scultorea. Luca Bendini Alle volte rimuove uno strato con un foglio di cera, ma tutti i contorni non sono mai calcati da un’incisione. Questo è valido per quelle che abbiamo definito sculture, come anche per il resto delle opere, ovvero i dipinti, i cammei e gli schizzi preparatori. I dipinti sono tavole quasi monocrome, per cui vale tutto quello che è stato detto sulle sculture con l’aggiunta che l’effetto è ancor più evidente ed elegante. Le figure vengono fuori dalla superficie sicuramente non per il disegno, e sicuramente non per i contorni, che sono inesistenti. Ogni piega del copridivano e dei vestiti, ogni riga della pelle di un anziano, ogni ramo di albero, si slanciano verso di noi grazie alla sovrapposizione dell’impasto di sabbia, vetro e polveri varie che abbiamo ricordato all’inizio di questo articolo. Ogni strato si sedimenta su quello precedente, sulle immagini di vita vissuta e familiare che Luca Bendini salva fermandole sotto il peso di vari strati di materia. Il discorso risulta sempre più chiaro volgendo l’attenzione ai cammei, dove volti di donna sono cristallizzati fermi e immobili, intoccabili e invulnerabili perché ricoperti da uno spesso involucro di vetro.

carolina lio
mostra visitata il 13 marzo 2005


Luca Bendini – Fuori scala
a cura di Myriam Zerbi
Venezia, Galleria Michela Rizzo, calle degli albanesi 4264
orario di visita: martedì 10.00 12.30, da martedì a sabato 16.30 – 19,30
per informazioni: 0415223186 – info@galleriamichelarizzo.net


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