Il lavoro di Luca Bendini vuole portare a galla attimi della sua vita privata e intima consacrandoli grazie ad un’affascinante ricerca estetica. Essa sfocia in opere monumentali, da cui il titolo della mostra, Fuori scala. Si tratta di sculture in diversi materiali impastati tra loro, tra cui stucchi, sabbia, polvere di marmo e, come lui stesso aggiunge, “tante bestemmie”. I soggetti sono persone della sua famiglia, ex fidanzate e l’artista stesso. E ce li ritroviamo in misura poco più che reale tra colori cangianti e cornici in legno che fanno parte della stessa opera, incrociandosi e alternandosi, come una scenografia.
Ma è possibile definire Bendini uno scultore? Assolutamente no, sapendo qual è il suo modo di lavorare. Come ricorda la curatrice Myriam Zerbi nel testo critico, l’artista “anche se non si direbbe, è un pittore”. E infatti il suo lavoro è una lenta e scrupolosa addizione di strati, uno sull’altro, fino a creare volumi dalla tridimensionalità scultorea.
carolina lio
mostra visitata il 13 marzo 2005
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