13 dicembre 2000

Fino al 7.I.2001 Diecianni-opere1990/2000 Camposanpiero, Villa Querini

 
Il colore di Paolo Lovato come sintesi di una espressività che solca le radici comunicative di questo ultimo decennio in prossimità del nuovo millennio. Un resoconto sull’evoluzione artistica del maestro veneto, un excursus sulla pregnanza dei cromatismi a dispetto della linea…

di

Colore, colore e colore ancora! Osservando le opere esposte nella cornice offerta da Villa Querini (recentemente restaurata) si rimane attratti dalla profondità dell’espressione delle campiture amene, dall’armonia degli accostamenti, dalla vivacità d’esecuzione, dalla ricchezza del dettaglio. I capolavori di questi ultimi anni proposti da Paolo Lovato (amico-allievo di Emilio Vedova) riescono a coinvolgere lo sguardo verso traiettorie emozionali e meditative con una semplicità disarmante, sintomo questo che l’efficacia espressiva dell’artista ha raggiunto una qualità ottimale verso il binomio codifica-decodifica. L’astratto proposto con questa mostra riconduce immediatamente all’informale, ma anche all’espressionismo, al fauve..e ancora più indietro a certi grandi maestri del romanticismo cromatico quali Turner, Constable o Friedrich …come a sottolineare un dovuto “omaggio” verso i sostenitori del colore vs linea, ma anche come riproposizione di una ritrovata “sostanza” dei pigmenti quale voce narrante di un “io” altrimenti silenzioso.
Vissuto, cm 20x20 1999
E in questi termini le opere di Lovato appaiono discrete, delicate, timide anche…come se il sussurro del messaggio non volesse disturbo o shock (come le avanguardie storiche e le nuove tendenze artistiche richiedono), ma pretendesse una confidenza tra referente e enunciato, dialogo privato ed intenso proprio in virtù di una complicità. Con questa mostra Paolo Lovato accantona ogni riferimento col reale, per misurarsi con una differente dimensione, quella cerebrale e lo fa con uno strumento (il colore) che lascia ampio margine di apertura, non si sofferma a de-scrivere. Se i primi anni di attività del maestro vertevano sulla realizzazione di opere riconducibili a soggetti “concreti” (vedi le nature morte degli anni 68/69 come “Fiori Secchi”, “Bottiglia”, “Il Gobbo”, o i vari paesaggi) via via si è interessato sempre più alle valenze del colore come transfer di una ricerca sulla comunicazione (di questo periodo opere come “Virata”, “Riforme”, “La Macchia Rossa” o le più rappresentative in tal senso “Costruzione”, “Movimento” “Quadrato nero”) sino a consolidare l’importanza dello stesso a scapito delle forme-reali quale veicolo del pensiero. Una ricerca trentennale che nelle sale di Villa Querini trova una prima tappa importante: quella della padronanza del mezzo a favore dell’espressione; qui le opere abbandonano i riferimenti materiali e si organizzano verso una lettura del reale dedicata al pensiero (ricordo con piacere l’espressionismo tedesco ed austriaco, come anche il surrealismo delle prime battute) che possiede un’ unica traccia da seguire, quella lasciata dal titolo. “Residuo”, “Incanto”, “Vissuto” sono esempi di una narrazione che parte dal codice linguistico per inoltrarsi nei segmenti d’espressione propri del colore, e quindi dell’emozione. “Diecianni…” risulta essere il terzo appuntamento offerto da Villa Querini e organizzato dal S.I.M. di Vicenza (Servizi Integrati Museali) circa l’arte contemporanea e in particolare verso un consolidamento degli artisti veneti più illustri. A differenza dei precedenti eventi (tentennanti sotto l’aspetto dell’allestimento a causa anche di problemi inerenti al “fresco” restauro della Villa stessa) questo sembra decretare un sostanziale miglioramento organizzativo: vi sono contributi critici soddisfacenti e le didascalie delle opere risultano esaustive. All’inaugurazione (come anche nelle precedenti mostre) era presente l’artista, che anche se restio alla parola, si è piacevolmente concesso a domande e spiegazioni.
Ascensione, cm 100x77 1996
Ottimamente introdotto dalla curatrice del catalogo Giovanna Grossato, e alla presenza del Sindaco di Camposanpiero, l’evento di Villa Querini ha rappresentato un importante passo verso l’affermazione della villa stessa in qualità di Centro Culturale, e un’ennesima conferma del valore degli artisti che si adopera a proporre. Non mi resta che invitarvi alla visita.

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La precedente mostra



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“Paolo Lovato: Diecianni-opere 1990/2000”
Villa Querini, Camposanpiero (PD)
Via Cordenons ,17
Dal 10 dicembre 2000 al 7 gennaio 2001
Orario: da martedì a domenica 10-12/16-20
Lunedì chiuso
Ingresso: libero
Catalogo: a cura di Giovanna Grossato, ISBN 88-86875-11-8 , Lit. 35000 (in mostra Lit. 25.000)
BookShop: si
Info: S.I.M. Scarl Servizi Integrati Museali, Corte dei Molini 7, 36100 Vicenza
Sito web: www.villaquerini.com
Tel. 0444 303178
Fax 0444 316846
E-mail: info@sin.inews.it
Sito web: www.sim.inews.it


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9 Commenti

  1. Sarei felice di accompagnarti. Ma forse risulterei poco di compagnia…ti invito e ripeto “ti invito” ad andarci anche da sola…vedrai che non rimmarrai delusa.

  2. Sarebbe stato bellino leggere qualche intervento sulla mostra o giu di li…A volte date l’impressione di utilizzare questi commenti come un mezzo per comunicare tra di voi, come una setta, mentre sarebbe il caso di rendersi contro che un sito come il vostro è servizio pubblico e anche i redattori dovrebbero comportarsi di conseguenza. Dunque, dott. Kanix (!?), lei che ha firmato l’articolo, perché risponde a idiozie?

  3. Rispondere anche a commenti non propriamente attinenti alla questione “Arte” significa votarsi anche all’ironia, senza dover provare un qualsivoglia imbarazzo!!! Non credo che il sorriso sia deleterio (sempre se circoscritto), e non ci trovo nulla di particolarmente nocivo nel “rispondere” con i denti in mostra a frasi di questo genere. Se al cospetto della serietà cui abbiamo abituato i lettori compare qualche nota simpatica, o amena, non credo sia poi così “orribile” da censuralo a priori. Dato che lei ha indicato un personale disappunto verso questo breve e scambio di “battute”, perchè non ha pensato bene anche di accennare al suo parere circa la mostra recensita? Le sarei particolarmente grato se volesse dirmi che pensa dell’esposizione, e se gradirebbe vederla…o altro. Saluto con un sorriso, che di male mai ne fece!

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