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Entrando negli spazi della project-room, alla barchessa di Ca’ Venier dei Leoni a Venezia, l’incontro con le opere di “Picasso. Sulla spiaggia” – un vis-à-vis ravvicinato con 3 grandi tele, alcuni studi preparatori e una scultura – produce un’impressione notevole di intimità. La mostra-dossier, ospitata dalla Peggy Guggenheim Collection fino al 7 gennaio prossimo, è un viaggio immersivo nell’universo creativo del genio di malaga di fine anni Trenta. In un atto unico, con unità aristotelica di tempo e spazio – Francia, febbraio-dicembre 1937 – il curatore Luca Massimo Barbero dispiega la narrazione di questo Picasso avant-Guernica. Per la prima volta dopo 90 anni sono riunite insieme La Baignade (12 febbraio 1937) – che fu di Mrs. Guggenheim e da lei molto amata – la Femme assise sur la plage (10 febbraio 1937) – capolavoro proveniente dal Musée des Beaux Arts de Lyon – e la Grande baigneuse au livre (18 febbraio 1937) del Museo Nazionale Picasso di Parigi. Come fossimo tornati indietro nel tempo, nell’atelier dell’arista, in una sorta di «rendez-vous des amis» come l’ha definito Barbero, le opere dialogano.
Pablo Picasso, Donna seduta sulla spiaggia, 10 febbraio 1937, olio, carboncino e pastello su tela, 130,5 x 162, 5cm Musee de Beaux-Arts de Lyon
A contrappunto con il trittico di olii – realizzati con materia pittorica rarefatta e ‘pentimenti’ in vista – è proposta la scultura bronzea Bagnuese risalente al 1931. A voler sottolineare il rapporto dialettico tra pittura e scultura nelle creazioni picassiane di questo periodo: sculture che diventano pittura e viceversa, in un continuo sconfinamento. Come di consueto, nelle bagnanti Picasso opera virtuosisticamente a partire da casi esemplari di pittura di genere – le donne al bagno e i nudi dei grandi maestri antichi e moderni, Giorgione, Tiziano, Ingres e poi Manet, Cezanne, Matisse e Renoir – per approdare al suo personalissimo vocabolario. In questi lavori è alla ricerca di una nuova anatomia per i suoi soggetti, un’anatomia «ipertrofica» e «preistorica». Nella deformazione plastica del corpo femminile, ispirazioni sembrano giungere dalla scultura di Moore e dalla foto surrealiste degli scenari rocciosi dell’amica Eileen Agar che lo visita proprio in questo periodo.
In una sorta di bolla spazio-temporale, l’artista accantona apparentemente l’impegno e la denuncia, come straniandosi dai drammatici eventi della Guerra Civile in Spagna, per dedicarsi ad una ricerca schiettamente estetica, lavorando su temi di sapore intimista. Ecco ad esempio, che nella tela appartenuta a Peggy, la compagna Marie-Thérèse e la figlia Maya sono ritratte in una scena di felice balneazione. L’inquietudine però si rivela in certe equivoche presenze – come il soggetto barbuto, voyer incombente. Sono del resto di questo stesso periodo le incisioni satiriche Sueño y mentira de Franco che a Guernica già preludono. L’estate sta finendo.
La mostra è parte integrante del percorso culturale “Picasso-Méditerranée”, avviato dal Musée Nationa Picasso-Paris, nella primavera del 2017 e in corso fino al 2019, e teso a raccontare i rapporti privilegiati di Picasso con il sud Europa.
Giada Centazzo
Mostra visitata il 19 ottobre
Dal 26 agosto 2017 al 7 gennaio 2018
Picasso. Sulla spiaggia
Collezione Peggy Guggenheim, Project Rooms, Venezia
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 18, chiuso il martedì