…la mostra si tiene infatti nella maestosa e principesca Villa Manin di Passariano in Friuli, e non a caso. Come già sentimmo dalle parole del Conte di Biumo, è anche nelle intenzioni del grande collezionista tedesco di origine friulana Egidio Marzona partecipare ad una scommessa: dimostrare come un paese, l’Italia, nel quale la stragrande maggioranza degli spazi espositivi è costituita da palazzi e giardini storici, possa offrire soluzioni espositive inedite e occasioni di allestimento straordinariamente esaltanti per certa parte dell’arte contemporanea, segnatamente quella che da decenni si confronta con gli spazi e la luce.
Egidio Marzona da più di 30 anni si dedica con straordinaria passione al collezionismo ed ha messo insieme una delle più grandi raccolte di opere delle avanguardie del ‘900.
In verità si potrebbe dire che più che collezionista Marzona è ricercatore, accanito raccoglitore non solo di opere, ma di documenti d’archivio, progetti, scritti e di qualsiasi documento utile a ricostruire e comprendere il clima e l’ambiente culturale nel quale gli artisti hanno operato.
E’ perciò che tra le 200 opere esposte a Villa Manin si troveranno fotografie, cataloghi di galleria, disegni, ecc. Le sontuose stanze patrizie sono state praticamente riarredate con opere e testimonianze con opere e documenti che testimoniano la ricerca artistica dal Bauhaus al Costruttivismo, da De Stijl a Dada, fino alle neo-avanguardie degli anni ’60 e ’70: Minimalismo, Land Art, Concettuale e Arte Povera.
Avvicinare il grande pubblico all’arte del XX secolo e fare interagire l’arte contemporanea con gli spazi storici: queste le intenzioni dichiarate di Egidio Marzona.
La mostra, nel suo complesso, appare abbastanza riuscita. La luce fredda del neon di Dan Flavin accarezza gli stucchi in modo suggestivo, mentre l’enorme e nera sagoma del “Cathedral Evening” di Ronald Bladen si armonizza perfettamente con gli spazi, le linee ed i colori del grande salone centrale. Altri esempi installativi felici sono, dello stesso Bladen, la candida e gigantesca “Curve” e il tappeto ramato di Carl Andre, dal titolo “Tenth Cooper Cardinal”; quasi metafisico risulta l’”Igloo Ticino” di Mario Merz ma attenzione anche ai tendaggi rigati di bianco e rosso di Daniel Buren disposti lungo la camminata del portico di accesso all’ala destra della villa (sembrano essere sempre stati lì).
Forse però, nel suo complesso, la mostra pecca un po’ di presunzione. Confonde in certi momenti il troppo materiale in mostra, talvolta allestito in modo disordinato. In altri casi pare non si sia tenuto nel debito conto la necessità di spazio che hanno molte opere, specie quelle minimaliste.
Da ultimo ci pare di poter segnalare che alcune opere non sono apparse in perfetto stato di conservazione.
Restano tuttavia (e non è poco) l’idea progettuale, la straordinaria qualità di alcuni pezzi in un contesto architettonico meraviglioso, la lodevole e importante iniziativa del collezionista Marzona: l’esposizione della sua magnifica collezione si inserisce a pieno diritto nel programma degli eventi a latere della 49a Biennale di Venezia.
Durante il periodo della mostra sono previsti incontri con artisti e critici che suggeriranno particolari itinerari di visita alla collezione ed eventi teatrali e musicali con artisti internazionali d’avanguardia.
Contemporaneamente un altro nucleo di opere della collezione è esposto alla Kunsthalle di Bielefeld (D). Per l’occasione sono stati realizzati 2 cataloghi distinti ma complementari, di buona qualità.
Articoli correlati:
La collezione Marzona in mostra a Roma
La collezione Panza di Biumo in mostra a Verona
Editoriale: Giuseppe Panza collezionista e imprenditore dell’arte
Speciale per la 49a Biennale di Venezia
Alfredo Sigolo
James Turrell protagonista di una mostra in Arabia Saudita, in attesa della sua prossima, visionaria installazione, scavata nella roccia del…
Una campagna di raccolta fondi sostiene artisti e operatori culturali di Los Angeles che hanno perso case, studi e opere…
Maison Ruinart porta l’arte contemporanea nell’esclusivo resort Joali: Sophie Kitching reinterpreta il packaging dello champagne, richiamando la natura delle Maldive
Dopo 24 anni, il Prix Marcel Duchamp cambia sede: durante i lavori di ristrutturazione del Centre Pompidou, la mostra dei…
Artista concettuale e pioniere dell’arte multimediale, Tullio Brunone ha da sempre svolto una ricerca artistica rigorosa sullo sviluppo tecnologico e…
Si è spenta oggi Mathelda Balatresi: nata in Liguria nel 1937, napoletana d’adozione, è stata un’artista elegante e potente, dalla…
Visualizza commenti
Siete proprio bravi, non vedo l'ora! Complimenti.
Un saluto
Cara Anna,
con la stagione nuova (settembre) partiremo con un ciclo di interviste ai maggiori critici d'arte dove chiederemo loro di illustrarci la collezione che posseggono, come l'hannno creata, dove la tengono esposta, a quale opera sono più affezionati e perché...Non male come cosa è?
Naturalmente l'idea è del nostro Silvio Saura (già arcinoto per le ExibInterviste ai direttori) e la stiamo sviluppando pian piano. Speriamo che non mi sia azzardato a parlarne troppo presto, sai la concorrenza...
Mi piacciono questi servizi sui collezionisti.
Si potrebbe fare una rubrica dedicata a questo, anche non legata al contesto di una mostra? Do del superlavoro ad Alfredo Sigolo, ma è così bravo!