Quaranta modelli di macchine edili, militari e per il volo, tutte esattamente riprodotte seguendo i disegni contenuti nei codici leonardeschi, sono al centro della mostra.
Le macchine prodotte in legno, metallo e stoffa, in scala o a grandezza naturale, sono state ricostruite dagli abilissimi artigiani fiorentini dell’azienda Niccolai sotto la supervisione di esperti ingegneri. Ad ispirare gli autori degli oggetti sono i numerosi manoscritti e schizzi lasciati dall’artista, testimonianza degli esperimenti da lui compiuti: a partire dalle soluzioni ideate per risolvere problemi pratici del tempo fino alle intuizioni per possibilità future, come le macchine volanti e l’automazione.
Tra tutte le opere esposte nella chiesa di San Stae emerge il Ponte di Leonardo, collocato nella parte centrale della navata e circondato da tante costruzioni volanti e militari, collocate su piattaforme o fissate alle pareti con telai in legno e riprodotte con precisione maniacale: una galleria degli esemplari più importanti, dalle prime macchine basate sullo sfruttamento della forza dell’uomo, fino ai modelli costruiti sull’applicazione delle leggi dell’aerodinamica.
Alianti, paracaduti, bombarde, catapulte, gru, imbarcazioni si alternano a riproduzioni di cuscinetti, catene, martelli a camme, sistemi di carrucole, viti elicoidali, prove tangibili degli studi scientifici di Leonardo applicati alle conoscenze di ingegneria civile e militare e agli studi di anatomia, biologia, matematica e fisica. E su tutto, la sfida contro l’impossibile, la voglia del grande genio di dominare ciò che nessun uomo aveva mai fatto: gli studi, i progetti che all’epoca rivoluzionarono l’idea del volo.
Le costruzioni che sviluppano i principi della meccanica sono interattive e possono essere usate dal pubblico, che può inoltre usufruire di due cabinet in legno con computer multimediali per approfondire il tema della mostra. I disegni più noti e famosi sono catalogati in tre bacheche di legno e cristallo e ogni macchina è accompagnata dalla pagina del codice corrispondente da cui è stato tratto il modello.
Nata nel 1955 e inizialmente specializzata nella lavorazione artigianale dell’ottone artistico per arredamento, la ditta fiorentina Niccolai si dedica alla ricostruzione dei modelli leonardeschi negli anni novanta e inizia una proficua collaborazione con l’Associazione degli Amici del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, un sodalizio che porta alla realizzazione di una serie di precisi modelli in scala, realizzati utilizzando esclusivamente i materiali impiegati dallo stesso Leonardo: legno, cotone, ottone, ferro e corde. La lavorazione delle macchine è ancora oggi rigorosamente artigianale e nasce da un disegno tecnico sviluppato al computer per poter calcolare con esattezza le proporzioni dei meccanismi e per poter soddisfare qualsiasi richiesta riguardo le dimensioni dell’oggetto. Così, con le opere prodotte, l’azienda ha realizzato negli ultimi quattro anni sette mostre, corredate ciascuna di circa quaranta modelli di varie grandezze.
francesca ambroso
mostra vista il 24 settembre 2004
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