Categorie: venezia

fino al 7.XII.2007 | Debra Werblud | Venezia, Michela Rizzo

di - 5 Dicembre 2007
È un’epifania, forse una dichiarazione, quella che s’intuisce passando per la calle che conduce alla galleria veneziana. La vetrina della galleria è infatti ricoperta da una diafania nera, per certi aspetti mimetica, da cui baluginano spifferi di luce che ricordano le vecchie proiezioni cinematografiche. All’ingresso si è accolti in un ambiente completamente nero, un’anticamera che prelude al buio della stanza successiva, anch’essa rivestita di nero dal pavimento al soffitto. Nell’ambiente, uditivamente ovattato, un video senza sonoro: è Il ciclope, in rigoroso bianco e nero, ultimo lavoro di Debra Werblud (New York, 1957). Si tratta di un’opera complessa, realizzata combinando e montando assieme centinaia di fotografie e disegni, in modo tale da costruire una visione continua, in costante dissolvenza.
Sono vecchi edifici rurali, granai e depositi di attrezzi agricoli della prateria americana, vecchi ponti in legno su strade di campagna, tutti ugualmente ripresi dall’interno, in maniera tale da negare la vista dell’ambiente circostante, da cui entrano solo lame di luce tra le assi di legno rovinate dal tempo e dall’incuria. Spesso i fotogrammi indugiano su particolari architettonici, sull’intreccio delle travi che sorreggono la struttura oppure le capriate del tetto, quasi a voler sottolineare la trama e la capacità contenitiva delle strutture.

È infatti l’idea della detenzione illegale, del mondo che è possibile intuire solo dai sottili ritagli di luce -essendo caduti tutti i legami con quel mondo (non ultimi il diritto)- il soggetto caro a Werblud, che riesce con sottigliezza a proporre un lavoro politico basato solo su dinamiche visive, senza alcuna retorica o volontà propagandistica. Le mutazioni di luce, i sottili cambiamenti nelle tonalità dei grigi, nelle dissolvenze da un’immagine all’altra, inducono lo spettatore del video -contrariamente al prigioniero- a sentirsi privilegiato. Come colui che, nel platonico mito della caverna, ha avuto la possibilità di capire quello che c’è oltre alle ombre proiettate nel fondo della grotta.

Come di consueto, una succosa appendice alla mostra è visibile nell’abitazione della gallerista, in cui sono esposti alcuni dei più interessanti fotogrammi, collocati in un sandwich con vetro, in maniera tale di conferire profondità visiva alle immagini, e successivamente montati con inedite cornici in metallo. I lavori, con una spiccata trama geometrica, sono stati inoltre restroilluminati con luce al fosforo che, grazie alla tonalità fredda emessa, rendono il lavoro più astratto. E trasmette, forse, nella durezza di un’opera essenzialmente di denuncia, un po’ di speranza.

articoli correlati
Personale da Pino Casagrande a Roma
In collettiva a San Miniato

daniele capra
mostra visitata il 31 ottobre 2007


dal 25 settembre al 7 dicembre 2007
Debra Werblud – Il ciclope
a cura di Riccardo Caldura
Galleria Michela Rizzo
Calle degli Albanesi 4254 (Castello – San Zaccaria) – 30122 Venezia
Orario: martedì ore 10-12:30 e 16:30 – 19:30; da mercoledi a sabato ore 16:30-19:30 o su appuntamento
Ingresso libero
Catalogo disponibile
Info: tel./fax +39 0415223186; mob. +39 3355443326; info@galleriamichelarizzo.net; www.galleriamichelarizzo.net

[exibart]

Articoli recenti

  • Arte antica

La Strega di Salvator Rosa torna in Italia, nella collezione degli Uffizi

Gli Uffizi di Firenze hanno acquisito per 450mila euro uno dei capolavori del grande Salvator Rosa, a rischio di disperdersi…

10 Gennaio 2025 13:25
  • Fiere e manifestazioni

Dall’antico al contemporaneo: a Bergamo sono iniziate le fiere IFA e BAF

Il calendario del 2025 si apre nel segno dell’arte con IFA - Italian Fine Art e BAF - Bergamo Arte…

10 Gennaio 2025 11:30
  • Progetti e iniziative

The Art in Motion Museum: Plenitude trasforma la propria rete di ricarica in un museo a cielo aperto

Jonathan Calugi, Ray Oranges e Alberto Casagrande sono gli artisti italiani di public art a cui Plenitude ha affidato la…

10 Gennaio 2025 11:00
  • Mostre

Reinventare il sacro: Giulia Piscitelli in mostra al Museo di San Gennaro di Napoli

Al Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli, Giulia Piscitelli intreccia simboli religiosi e personali, per interrogare il senso…

10 Gennaio 2025 9:32
  • Mostre

Arte astratta e informale protagoniste a Jesi: La Libera Maniera

Fino al 4 maggio le sale museali di Palazzo Bisaccioni accolgono la mostra La Libera Maniera: arte astratta e informale…

10 Gennaio 2025 0:02
  • Arte contemporanea

Venezia, Barovier&Toso apre una galleria dedicata al vetro come forma d’arte

La storica vetreria Barovier&Toso ha aperto a Murano una nuova sede espositiva dedicata al vetro come forma d’arte contemporanea: si…

9 Gennaio 2025 17:06