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Fibre e telai, pigmenti naturali e poliestere, per completare la riflessione sulla distanza, la percezione fisica e spaziale tra opera d’arte e spettatore. Alla galleria Marignana Arte, Ilaria Bignotti cura il secondo capitolo di “The Hidden Dimension”, con Arthur Duff, Maurizio Donzelli, Aldo Grazzi, Paola Anziché, Sophie Ko, Verónica Vazquez.
Sei autori – tre dei quali ospitati per la prima volta alla galleria di Dorsoduro- per proseguire nell’indagine sulla prossemica, che studia l’uso dello spazio fisico, in particolare la tendenza a interporre maggiore o minore spazio tra sé e gli altri a seconda del grado di conoscenza, di affinità, come elemento distintivo di comunicazione e cultura. Una disciplina fortemente attuale, cui l’arte contemporanea si confronta costantemente nel proliferare di realtà virtuali e aumentate, distanze dilatato o ridotte al minimo, migrazioni.
Sophie Ko, Sull’infinito gorgo, polittico, pure pigment, 150 x 70 cm 40 x 70 cm
Per interpretare questo tema, la curatrice ha scelto le geografie temporali di Sophie Ko, composte di pigmenti colorati naturali, intensamente lavorati dall’artista, che prendono vita attraverso micro-fratture e piccole cadute sistematiche. Clessidre che ingannano il tempo e lo spazio confondendosi, a tratti, con le pareti candide. Accanto, l’installazione ambientale di Paola Anziché pone l’accento sul ruolo dell’opera sulla sua processualità, in relazione con il fruitore e con lo spazio. Undici elementi di fibre naturali, canapa, cellulosa, cotone, yuta, mohair, lana, invitano all’interazione, all’esperienza tattile, in dialogo con Textil I di Verónica Vázquez che si configura, idealmente, come una sua matrice. Reinterpretando una tradizione profondamente legata alle sue origini, l’artista uruguayana (che sarà ospite di Marignana il prossimo settembre, nella sua prima personale in una galleria italiana) ottiene una sorprendente e inaspettata – quasi insperata – composizione, as-semblando elementi meccanici di macchinari tessili; un’armonia scandita dall’alternanza sistemati-ca di pieni e vuoti, assieme al filo rosso che, tenacemente, tiene unito il tutto.
La percezione dello spazio profondo e insondabile, è protagonista dell’equivoco ottico creato da Arthur Duff che mette in scena, attraverso una vivace varietà di materiali, visioni di parallasse (Parallax view: Yellow on Yellow, Yellow on Red, Yellow on Blue, carta forata , PVC), pulviscolo atmosferico, grovigli bui (Nera Luce- Dust in my eye/ Sharpie black, corda di poliestere annodata) e bocche di vulcano incandescenti. Maurizio Donzelli inganna lo spettatore con il suo misterioso Mirror che si offre, in un primo momento, come una innocua superficie riflettente, per poi lasciare spazio a psichedeliche composizioni tridimensionali, mentre i minuziosi lavori di Aldo Grazzi, Reti sospese e Transenne di perline ridisegnano l’architettura, definiscono una nuova misura degli spazi (fisici e mentali) e disegnano nuovi perimetri d’incontro, dove le distanze sono indefinibili, inclassi-ficabili, indomabili.
Chiara Vedovetto
Mostra visitata l’11 maggio
Dal 10 maggio al 9 settembre 2017
The Hidden Dimension – Chapter II
Dorsoduro, 141
Rio Terà dei Catecumeni
30123, Venezia
Orari: martedì e mercoledì dalle 14:00 alle 18:30, da giovedì a sabato dalle 11:00 alle 13:30 e dalle 14:00 alle 18:30
Info: www.marignanaarte.it