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Fino all’1.IV.2002 | Scultura Moderna in Italia | Vicenza, Basilica Palladiana

di - 15 Gennaio 2002

L’effetto che per primo suggestiona lo spettatore che entri nel salone della Basilica Palladiana è quello di trovarsi in un inaspettato sacrario o di assistere al posizionamento di una gigantesca misteriosa scacchiera di pedine statuarie, quasi che nella penombra, per un inganno ottico, un vortice ignoto abbia trascinato inspiegabilmente le pesanti sculture a disporsi nello spazio in muto colloquio attorno all’epicentro dell’attenzione, un alto velario bianco che richiude a tholos una ‘collezione’ di busti allestita per l’occasione con opere, tre le altre, di Wildt, Martini, Medardo Rosso, a ricreare atmosfere da studiolo o pensatoio erudito.
Il ‘sacro recinto’, il perimetro rettangolare della sala, concede una visuale allargata delle opere ma evita l’effetto confuso, di accumulo da wunderkammer o da gioco di collezionista ingordo; anzi in questo modo le sculture si offrono al meglio predisponendosi alla vista tridimensionalmente, permettendo così una piacevole visita peripatetica (e tattile) che avvicina alla loro materialità e al gesto dell’artista creatore.
Attraverso l’esposizione di opere realizzate tra la fine dell’Ottocento e gli anni ’60 del Novecento, l’intenzione di questa mostra è quella di sottolineare i momenti di passaggio e di rottura con la tradizione con cui quest’arte, spesso difficile e incompresa, si è affacciata alla sfida della modernità sfidando i valori formali affermati. Avviene così che sculture di Medardo Rosso si trovino accanto a quelle di Libero Andreotti, che nel suo segnare il passaggio dal Liberty alle forme severe del Novecento apre la strada a Romano Romanelli, Domenico Rambelli e Arturo Martini il quale a sua volta, per suggestione di innovazioni plastiche e modellazione delle superfici, diverrà un riferimento fondamentale per l’arte sintetica di Marino Marini, per l’ispirazione spirituale di Giacomo Manzù ed il virtuosismo di Francesco Messina. La corrente più espressionista, rappresentata da Luciano Minguzzi ed Emilio Greco, cui segue l’energia creativa di Lucio Fontana, si stempera nella melodica perfezione formale ed astratta di Fausto Melotti, in agonistico confronto con le sperimentazioni figurative anni Trenta di Pericle Fazzini e Aligi Sassu, con le testimonianze esistenzialiste di Mirko Basaldella e Leoncillo. Tra le settanta opere esposte, dei ventiquattro grandi artisti, spiccano tra le più belle La Grand Rieuse (1891) di Medardo Rosso, la Donna al Sole (1930) di Arturo Martini, il Cavallo (1937) di Marino Marini, il David (1936) e il Cardinale di Manzù, il Savio (1936) in gesso di Melotti.

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Stefania Portinari
mostra vista il 20 dicembre 2001


Scultura Moderna in Italia
dal 16.XII.01 al 01.IV.02
Vicenza, Basilica Palladiana
organizzazione: Comune di Vicenza, Assessorato ai Servizi Culturali, Fondazione Luciano Minguzzi (Milano), Il Vicolo-Sezione Arte (Cesena).
orario: dalle 10.00 alle 13.00 – dalle 15.00 alle 19.00 (chiuso lunedì) – aperto Pasqua e Pasquetta
biglietto € 5.16 (£ 10.000), ridotto € 3.62 (£7.000), scuole € 1.55 (£ 3.000) – riduzioni presentando il biglietto Trenitalia giornaliero
catalogo al bookshop a cura di Maria Zattini, editore Il Vicolo € 20.66 (£40.000)
informazioni: Comune di Vicenza, Assessorato ai Servizi Culturali tel.0444.222114/222101 –
www.comune.vicenza.it,
com.22@interbusiness.it
visite guidate: Viarte tel. 0444.540072, fax 0444-545320,
info@viarte.com


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