Dopo la retrospettiva dedicata a Picasso, Palazzo Grassi focalizza nuovamente l’attenzione sul contemporaneo. La curatrice Alison Gingeras ha scelto infatti un percorso tra alcune delle numerose opere di François Pinault privilegiando medium tradizionali come pittura e scultura, ed in particolare lavori caratterizzati da un approccio manuale, artigianale, da parte dell’artista.
I visitatori sono accolti nel campo su cui è affacciato il palazzo da un lavoro a quattro mani di Rudolf Stingel e Franz West che passa un po’ inosservato, soprattutto se confrontato con la scultura ospitata nell’atrio della dimora veneziana. Infatti qui fa bella mostra Jet Set Lady, un enorme albero metallico (è altro oltre nove metri) di Urs Fischer cui sono affisse centinaia di tavolette con propri disegni: una vera summa del lavoro dell’artista svizzero, capace di coniugare la poesia del segno con il rigore del ferro.
Tra gli artisti più rappresentati –ed oramai storicizzati– spicca David Hammons, presente con lavori molto differenti che spaziano da inedite pitture degli anni Settanta realizzate cospargendosi il corpo con pigmenti colorati, alla derelitta bici di Central Park West, a lavori molto impegnati come il palo della luce su cui è stato fissato un parabrezza di auto ed un canestro, a ricordare la condizione dei neri americani per i quali la pallacanestro è spesso l’unica possibilità per uscire dai ghetti. All’opposto le sculture polimateriche di Franz West richiamano ad una visione ludica e colorata del mondo, sottolineata anche nei divanetti realizzati con materassini gonfiabili montati su strutture di ferro che allestiscono un vero e proprio punto di sosta per i visitatori più stanchi.
Extracurricular Activity Projective Reconstruction #1 di Mike Kelley è invece un’opera che si esperisce in due momenti. La prima parte è un video in bianco e nero in cui viene rappresentato un dramma-polpettone di due giovani che discettano in maniera molto affettata sulla propria omosessualità. Segue l’allestimento della scenografia teatrale studentesca (ecco perché attività extracurriculare) che riproduce proprio l’interno di quel squallido appartamento che si vede prima nel monitor, in cui i mobili sono messi senza logica alcuna e non c’è nulla di esteticamente gradevole. Diventa assurdo quel dramma, nel momento in cui rappresentazione e realtà collidono e reciprocamente si corrodono. Decisamente un lavoro notevole.
L’assurdità è anche la chiave di lettura della celebre gamba con candela di Robert Gober, capace di far circuitare realtà visibile e visioni inquietanti, mentre sono molto più distese le tele di Martial Raysse, gradevolmente pop.
Discutibile il lavoro di Kristin Baker (un nastro di plexiglas ispirato alla corsa delle automobili, in cui la parte più interessante è la struttura di supporto metallica), mentre sono consistenti i lavori di Roberto Cuoghi dedicati ai cosiddetti “stati canaglia” così come la raffinata parete di Stingel incavata su poliestere nero che dialoga intensamente con i soffitti decorati del palazzo.
articoli correlati
La mostra che Palazzo Grassi ha dedicato a Picasso
video correlati
Jean-Jacques Aillagon presenta la mostra nel servizio di Exibart.tv
daniele capra
mostra visitata il 3 maggio 2007
La Fondazione Pasquinelli di Milano ha ospitato una serata dedicata alla potenza trasformativa della poesia, unendo immaginazione, natura e vita…
Un nuovo record da Casa d’Aste Martini, a Sanremo, per l'importante vaso imperiale (dinastia Qing, marchio e periodo Qianlong). È…
Un viaggio tra le gallerie e gli spazi d’arte del centro storico di Roma, da Via Giulia al Portico di…
Roma Arte in Nuvola ha aperto le porte della sua quarta edizione con varie novità: diamo un’occhiata alla sezione Nuove…
Un anno di successi e riconoscimenti nell’arte contemporanea.
Doppio appuntamento, questa sera, alla Galleria d’Arte Ponti: apre la mostra La società “In Arte Libertas”, che proseguirà fino al…