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“Figurazioni Tessili” è il titolo della mostra sul lavoro della costumista meranese Frida Parmeggiani esposta a Merano negli spazi di Merano Arte e Palais Mamming Museum, nonché il risultato di una collaborazione fra Merano Arte e l’Università Mozarteum di Salisburgo.
È presso la sede di Merano Arte che troviamo esposte tredici opere, vere e proprie figurazioni, che sono il frutto di due lunghi anni di ricerca e lavoro. Per comprenderle è necessario entrare in ogni dettaglio, seguirne la forma e immergersi nella loro struttura, per poi trovarsi -una volta presa confidenza- di fronte alla totalità della silhouette.
Guardando oltre l’aura che di primo acchito caratterizza queste opere, si ha modo di scorgere l’essenza di uno studio attuato nei termini di una rappresentazione scrupolosa della figura, capace di esporsi nella sua interezza grazie ad una progettazione puntualissima e meticolosa.
Entrando nel museo si ha l’impressione di accedere al senso più elevato di una narrazione personale, che trova nella sartoria e nell’artigianato i suoi più alti rappresentanti.
Le sale diventano contenitori rigorosi, si va sicuramente oltre il costume. La costruzione degli abiti è pregnante e regale. In questi lavori, realizzati (questa volta) lontano da alcuna connessione scenica, è raccontato il senso di una storia privata e l’eleganza di un pensiero direzionato puntualmente verso il dispiegamento di un tempo e di uno spazio indefiniti.
È come entrare nella sostanza stessa della lavorazione, come penetrare le trame del tessuto e riuscire ad avvicinarsi al senso di ciascun materiale. I tagli e le imbastiture, assolutamente invisibili, tracciano la morfologia del panno di lana pesante, del feltro, dell’organza, del lino da rilegatura e della seta, e compiono insieme a strutture metalliche o rami un percorso definito dentro la sfrontata delicatezza di questi abiti.
Siamo di fronte all’architettura di un pensiero specifico e puro.
Le tonalità utilizzate nelle tinture, bianche o nere, sono conseguenze di una scelta specifica, misurata e dai dettagli inconfondibili. La scrupolosa ricerca cromatica toglie ogni pregiudizio verso un’idea monotematica del “total black”, qui rinato nelle vesti di un magnetismo strutturale.
Non è una mostra semplice. Bisogna provare ad aprire una fessura dentro queste figure assolute, è importante andare oltre la totale assenza di disordine che lascia sbigottiti. Entrare qui è come percorrere i segmenti di una costruzione totale della forma, che poi diventa austera e senza tempo. Profili, strutture, morfologie ed espressioni si congiungono per esprimere un intervento sul corpo; preciso, discreto, visionario ed esperto.
Tutto è calcolato; per Frida Parmeggiani il caso non esiste.
Giunti alla fine della mostra ci si accorge quanto queste immagini si allarghino all’essenzialità dell’esistenza, abitando un intervallo dilazionato all’interno di uno spazio che va oltre il suo stesso limite.
Caratteristiche chiaramente riconducibili anche al lavoro di Robert Wilson, regista e drammaturgo con il quale Parmeggiani ha collaborato per molti anni. È una suggestione; ci si trova esattamente in mezzo a quel “no time, no color” che da sempre caratterizza le opere di entrambi.
Si delineano così espressioni immerse nell’aura del tempo e trame che si fanno vive grazie all’essenza sartoriale più autentica; discorsi maturati con riservatezza nelle sale dei più bei teatri d’Europa.
Cinzia Pistoia
mostra visitata il 17 novembre 2016
Dal 17 settembre 2016 al 8 gennaio 2017
Frida Parmeggiani, Figurazioni Tessili
Merano Arte,
edificio Cassa di Risparmio, Portici 163
, Merano
Orari: da martedì a domenica dalle 10:00 alle 18:00
Info: Tel. 0473 212643, www.kunstmeranoarte.org