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Beyond Media/Oltre i Media: festival internazionale di architettura in video
visualia
Il festival che si svolge a Firenze dal 2 al 5 maggio è un'ampia ricognizione internazionale sulle trasformazioni che le tecnologie della comunicazione e dell'immagine producono nell'architettura contemporanea...
“Alla fine ho visto ciò che ho voluto…” recita in un affascinante e pluripremiato spot realizzato dall’agenzia Publicis per Renault Scénic il testimonial, Massimiliano Fuksas. Il clip sarà riproposto a Firenze in Beyond Media / Oltre i Media, 6° edizione del Festival Internazionale dell’Architettura in Video, e ci sembra possa essere una presentazione in highlight, lo spot del festival stesso, una delle più importanti manifestazioni a livello internazionale su questo tema. La visione e la visionarietà del progetto architettonico sono potenti dispositivi di creazione immaginifica, e a loro volta le tecnologie dell’immagine – immagine video, immagine numerica, immagine interattiva – e i nuovi media della comunicazione – video, film, spot pubblicitario, videoclip, videogames, internet – hanno introdotto radicali novità nella visualizzazione del progetto architettonico e aperto vie inaudite. Il festival è organizzato dal Dipartimento di Tecnologie dell’Architettura e Design “Pierluigi Spadolini” dell’Università di Firenze, curato da Marco Brizzi e realizzato da iMage. Attraverso talkshow e proiezioni di un’ottantina di lavori video selezionati tra le migliori produzioni internazionali, con la partecipazione di nomi prestigiosi dell’architettura contemporanea e ampio spazio riservato ai giovani emergenti, Beyond Media / Oltre i Media
offre una panoramica sulle diverse modalità di interconnessione tra le nuove tecnologie e i nuovi media e l’architettura. Il video diventa strumento indispensabile per lo studio di architetture effimere, come illustra il lavoro di Francisca Benitez (Usa) Sukkah sulle strutture abitative temporanee che commemorano l’Esodo nella comunità ebraica di New York; oppure per documentare le attività provvisorie nelle zone non-urbane in NoMad di Joyce Hari (Grecia). Transitorietà, nomadismo diventano condizioni generali della visione contemporanea e il fotogramma diventa strumento architettonico che corrisponde allo stato nomade della visione. La videoanimazione è strumento per lo studio del passato nella ricostruzione in 3D di una casa di Pompei nel video di Altair4 (Italia); o per attivare nei grandi capolavori dimensioni virtuali che dischiudono universi paralleli, come avviene in House X_n di SPIN+ & Grol (Italia), che riconduce in un cammino a ritroso la House X di Peter Eisenman alla sua dimensione virtuale. La videoanimazione drammatizzata dall’accompagnamento sonoro è la visualizzazione del movimento del concetto nei lavori di Zaha Hadid, o la rappresentazione di un processo di trasformazione urbana esteso nel tempo come illustra 100.000 in un km2 di architetura COEX (Italia). Il video è la messa in scena di uno spazio vissuto e modificato in essenza dalla presenza dei suoi fruitori, uno spazio emozionale in Dôme pulsations di Annick Pancher (Francia) che studia l’architettura del complesso del Palais de Tokyo attraverso il contrasto tra la sensazione del vuoto della struttura e quella della vita che viene animata dagli skaters; e in Istvan Akna di Akos Ignac Ginder e Cecilia Horvat (Ungheria) che presentano il progetto di riutilizzo di una miniera di carbone come luogo di concerti e spettacoli attraverso la simulazione, per sovrapposizione di immagini, degli eventi. Il video è la prospettazione di spazi estremi e sperimentali in [glossity]_Campo di Isolamento Riflessivo di HOV (Italia), dove lo spazio è la realizzazione di un modello di società fondata su moti di intelligenza collettiva in cui ogni organismo vivente ha la possibilità di aprire il proprio io e perdersi. In meno possibile di Stefano Panunzi, Alessandro Santamaria Ferraro, Gianluca Adami, lo spazio viene liberato da ogni addobbo per offrire più superfici possibili ad una spalmatura di immagini e suoni digitali che attraverso la rete collegano ad altri luoghi, ad altre persone e ad altre emozioni. E’ la prospettazione di una tele-contiguità digitale fra spazi reali e fantastici che trasforma i muri in interfacce, “quello che la poesia di adulti visionari aveva già visto molto tempo fa”. Le tecnologie elettroniche avviano un processo di smaterializzazione dell’architettura e dell’uomo stesso. Ma creano la possibilità di animare l’architettura, di renderla senziente, di farla diventare organismo, di farla interagire con noi attraverso una sua nuova pelle elettronica, realizzando in questo modo quello che l’architettura ha sempre fatto: essere barriera bioenergetica tra un interno ed un esterno. La relazione del nuovo spazio virtuale con il corpo umano è oggetto di indagine in un talkshow che vedrà la partecipazione di Derrick De Kerckove e dedicato al concetto di webness. Nel video Fata Morgana di Livio De Luca viene affermata la necessità di ripensare la città per superare la scissione che la caratterizza: da una parte la comunità generata dai rapporti comunicativi, dalla cultura, dalla memoria; dall’altra la comunità generata dall’essere vicini, dal toccarsi, dal sentirsi. In DERMA – The Organic Fusion di Gianfranco Bombaci e Angelo Grasso (nicole_fvr), viene prospettata una strategia progettuale in cui l’artificiale e il naturale, la tecnologia e l’emozione si fondono in un’unica struttura sensibile, reattiva ed elastica, dal comportamento organico. I nuovi media non sono solo una registrazione sensibile dei cambiamenti che sconvolgono l’organizzazione dello spazio umano. Sono divenuti lo spazio stesso in cui l’uomo vive. L’architettura emozionale del videogame è lo spazio virtuale in cui le nuove generazioni trascorrono la maggior parte del tempo. Estetica del frammento, ipertrofia segnica, una temporalità in costante accelerazione, sono i caratteri propri dell’esperienza urbana.
Il linguaggio del videoclip traduce questa
esperienza in suoni e immagini. eClipCity è una compilation di video musicali che presenta le produzioni di alcune delle più interessanti realtà europee, in un’escursione che va dalle pellicole sperimentali di Batofar e Light Cone (Francia) ai clip digitali di OneDotZero e D-Fuse (Inghilterra).
I D-Fuse saranno protagonisti di un party audiovisivo in cui proporranno una performance di live vjing.
PROGRAMMA
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link correlati:
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La rubrica di videoarte di Exibart
ARCH’IT: rivista digitale di architettura
Lavinia Garulli
iMage Beyond Media/Oltre i Media 6° Festival internazionale di architettura in video. Firenze, 2-5 maggio 2002.
Salone Brunelleschiano, Ospedale degli Innocenti, Piazza della Santissima Annunziata. Catalogo 128 pp a colori edito da Edizioni Mandragora.
Incontri internazionali di architettura Università degli Studi di Firenze – Facoltà di Architettura Dipartimento di Tecnologie dell’Architettura e Design Pierluigi Spadolini
Info:
Web site: iMage
Email:image@architettura.it
[exibart]