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visualia Mixing Identities
visualia
Come documentare l’immediatezza dell’esperienza live audio video? Un problema non nuovo al settore delle arti performative. Un gruppo di esperienze di vjing tutte italiane riunite in un ricco dvd. Ne abbiamo parlato con Silvia Bianchi di VjCentral, che ha promosso il progetto...
Una delle questioni di cui si parla spesso nell’ambito del live media audio video è quella relativa alla documentazione e registrazione dell’evento live. Problema già sollevato decenni fa da altre modalità di arte performativa, si ripropone in una nuova versione: la ricerca del supporto attraverso il quale fissare e proporre, a posteri e contemporanei, l’esperienza sinestetica globale dell’interazione tra suono e visione generati dal vivo. E se le generazioni degli anni ‘70 trovarono nel videotape la soluzione per immortalare le performance di Nauman e soci, i nostri giorni vedono un pullulare di DVD entro i quali distillare il mixing estemporaneo e sinergico di audio e video favorito dalle tecnologie digitali.
C’è da dire che il panorama italiano stenta a tenere il passo con il gran numero di produzioni europee. L’uscita della compilation Mixing Identities rappresenta nella scena nazionale un primo ed importante passo per colmare questa lacuna. Si tratta di una raccolta di 17 tracce video, opera di altrettanti vj italiani, curato dallo staff del portale VjCentral.it, in collaborazione con Elettrowave, e prodotto dalla Minus Habens Records.
“L‘idea nasce dalla necessità di fare il punto sulla scena italiana del vjing e sulla volontà di fermare su un supporto il lavoro degli artisti che nell’ultimo anno hanno gravitato intorno al nostro portale”, ci racconta Silvia Bianchi di VjCentral.it, che ha partecipato alla selezione degli artisti presenti sul DVD. “L’attività di Vjcentral.it ruota infatti attorno ad un database che ospitiamo all’interno del portale e che è contiene le videotestimonianze di live-media e vjing performance tenutesi sul territorio nazionale. Il progetto di re alizzare una compilation di vjing esaustiva su quelli che sono stati negli ultimi anni i protagonisti italiani del vjing è stato accolto da Elettrowave che già da tempo aveva in mente di trasformare la sua compilation annuale in un DVD e che ha da sempre mostrato interesse per il vjing con il contest che si tiene ogni anno all’interno del festival. Il lavoro dei nostri ragazzi si è così incontrato con quello dei produttori di Elettrowave. È iniziata una collaborazione con il festival che ha dato il via anche ad altri progetti quali la Vj school.”
Tra gli artisti troviamo infatti alcuni dei partecipanti alle ultime edizioni di Elettrowave Challenge, concorso per dj, vj e live a/v promosso da Fondazione Arezzo Wave Italia, autori presenti al festival Sonic Cinema 2006, promosso dalla Red Bull HomeGroove, e nomi provenienti dalla scuderia di VjCentral.it.
“Gli artisti sono stati selezionati tra coloro che avevano appunto contribuito all’attività del portale uploadando almeno un loro video nel Vjing e LiveMedia DB, quindi il fatto che avessero partecipato o meno al festival Elettrowave Challenge era per noi di scarsa importanza. Ciò che era importante era valorizzare l’impegno nella partecipazione alla community. Gli autori sono stati poi selezionati tramite votazione dalle cinque persone che hanno lavorato con me alla realizzazione del DVD e che si occupano della gestione del portale: Valentina Besegher, Antonio Zavagli, Claudio Sinatti, Mattia Casalegno”.
Mixing Identities è un patchwork d’identità visuali tessute su un unico flusso audio, cucito dal dj Alex Neri. La scelta di affidare la colonna sonora ad un noto dj di house music favorisce forse una presentazione del vjing come fenomeno figlio della club culture più commerciale, non lasciando spazio ai progetti tra videoartisti e dj legati ad altre tipologie di musica elettronica.
“Per quanto riguarda l’audio”, continua Silvia Bianchi, “la scelta è legata all’incontro del progetto con il festival Elettrowave. Credo che poi in realtà il vjing sia innegabilemente legato al mondo del club. Alcuni degli artisti che hanno partecipato al DVD inoltre si occupano solitamente di ricerca nel settore dell’arte generativa o della video arte ed hanno accettato in questa occasione di cimentarsi in una sessione di vjing. Sicuramente nasceranno altre produzioni audiovisive tra VjCentral.it ed Elettrowave, in questo caso riguardo a questa collaborazione il prodotto rimarrà comunque legato alla scena vjing e va da se che la scelta musicale sia rivolta per lo più ad artisti che operano sulla scena elettronica orientata al clubbing in Italia. Per il futuro stiamo pianificando alcuni progetti cercando di fare il punto della situazione sulla produzione audio/video italiana, così da poter realizzare un prodotto dedicato specificamente alla collaborazione tra video artisti e musicisti”.
Se lo scheletro musicale del DVD disegna un percorso abbastanza monotono tra sonorità electro e tech-house, la controparte video dell’insieme compensa con una molteplicità di stili visivi e sperimentazione dell’immagine che salva il prodotto dal pericolo del puro intrattenimento video-acustico. Tra i contributi più entusiasmanti quello del duo Kaplan Project, formato da Alessandro Lentati e Miss Blandish, viaggio in Thailandia giocato sul montaggio vivace e destrutturato tipico del vjing, fatto di ripetizione ossessiva di loop e narrazione concentrica sul brano Magenta, di Fabio della Torre e David C.. Il concetto di loop, di ritorno circolare, è reso da Davide Di Gandolfo, nome di battaglia DDG, attraverso un legame sincopato tra immagini di found footage d’ingranaggi e lancette, sincronizzate a seguire un tempo che torna senza meta su se stesso. Virgilio Villoresi, videomaker fiorentino, utilizza invece il mixing per dare nuova vita ad immagini estrapolate dalla storia del cinema, accordate al sound di Derfa & Rufus: cut-up e collage estemporaneo, intarsio di animazioni in stop-motion e capitoli di sperimentazione anni ‘20, coincidenza di erudizione cinematografica e tekné digitale.
Di natura completamente diversa l’amalgama visiva della crew romana Lan Videosource, formata da Enzo Varriale e Gianluca Lisco, che attua una trasfigurazione dei campioni visivi, elaborati fino al superamento della forma, immagine manipolata come flusso materico e texture incrostate, magma da modellare con il suono di David C. & Alex Redman. Zero è il titolo della traccia audio dei Minimono che fa da colonna sonora alle visual del gruppo Softly.Kicking, collettivo torinese scioltosi di recente, che ha lasciato in Mixing Identities un’ultima traccia del proprio percorso artistico: un collage di architetture 3D, geometrie bidimensionali e fotografie, un montaggio tagliente scandisce la continua mescolanza tra immagine reale e sintesi digitale.
La visione del dvd in un’unica traccia audiovisiva tradisce una mescolanza non sempre riuscita tra le cifre visive dei diversi gruppi. Ma se si interpreta Mixing Identities come una rassegna documentativa sullo stato del vjing italiano, la mancanza di organicità va intesa come eterogeneità e non omologazione, ricchezza di stili e procedimenti tecnologici in una scena che si configura come terreno fertile di sperimentazione visiva.
link correlati
www.vjcentral.it
claudia d’alonzo
[exibart]