Nella periferia torinese, le proiezioni sulle facciate della palazzina di El Barrio segnalano l’apertura della prima manifestazione completamente autorganizzata il cui scopo è la condivisione di esperienze creative tra artisti e pubblico. Radiodigitale, una delle prime webradio in Italia, trasmette l’intera nottata sulla rete. Contemporaneamente alcuni operatori girano tra le sale armati di telecamere per riprendere l’evento.
L’idea di far confluire in una sola serata esperienze artistiche di varia natura, tutte correlate dall’uso dei mezzi digitali ed elettronici, contribuisce a promuovere, anche a Torino, l’incontro di un gruppo di vj e dj impegnati nel far circolare i materiali prodotti, nel libero confronto di idee e mezzi espressivi.
I live set si articolano sui tre piani della ex scuola elementare di Falchera e nella palestra adiacente. Quattro aree dedicate alle performance di vjing pulsano al ritmo della musica elettronica come il cuore vero e proprio della manifestazione. Proiettati sugli schermi si alternano loop, immagini desunte dal cinema degli anni ’20, ambientazioni pop, performance, videoclip, luci caleidoscopiche, gesti ripetuti a ritmo ossessivo.
La moltiplicazione delle finestre e la presenza di più schermi contribuisce alla sensazione di essere coinvolti in uno spazio ipertestuale.
Tre installazioni video, dislocate in altre sale, introducono il pubblico in percorsi interattivi. Lo sguardo dei presenti si inoltra tra i monitor e a volte viene “catturato”, come nel caso di beQuiet, opera di Fabio Franchino, che attraverso i dispositivi di motion-traking e rielaborazione audio-video restituisce sullo schermo l’immagine trasformata dell’osservatore.
L’intero spazio assume i connotati di un laboratorio sperimentale, ideato da artisti consolidati e da gruppi di recente formazione del panorama torinese. La rassegna passa dalle sperimentazioni visive di Alessandro Amaducci alle ricerche minimaliste di Besegher(vj che collabora stabilmente con la crew italica electoculture), dalle ambientazioni pop del gruppo kiddz sino alle immagini derivate dall’attivismo politico rielaborate da mjs2020. Musicisti elettronici e dj, vicini al mondo della nigthclubbin’ culture, miscelano agli input visivi ritmi drum’n’bass, techno, deep e sperimentazioni sonore scatenando il pubblico dei dancefloors.
Gli artisti presenti alla manifestazione (una cinquantina) si impegneranno a divulgare i materiali (video e sonoro) prodotti durante la serata, attraverso la creazione di un dvd autoprodotto e mettendo a disposizione in rete alcuni clip per vjing.
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