Categorie: visualia

visualia_eventi | Retrospettiva Michel Gondry | Milano, Spazio Oberdan

di - 13 Novembre 2003

Nell’ambito di una rassegna Invideo ogni anno più frequentata, la serata monografica dedicata ai videoclip musicali raggiunge l’affluenza massima, tanto da aver costretto anche quest’anno gli organizzatori a indire una replica fuori programma. Dopo le iperboli visive di Chris Cunningham nel 2001 e l’occhio ‘fotografico’ di Anton Corbijn della scorsa edizione, quest’anno è toccato ai clip di Michel Gondry (Versailles, Francia, 1964). In un momento in cui il genere relativamente giovane della videoarte produce spesso nello spettatore una sensazione di déja vu, Gondry emerge, pur producendo opere a scopo commerciale, come vero videoartista. Nei suoi video costruisce dei mondi immaginifici completamente autonomi: le sue città, i suoi boschi, i suoi appartamenti non sono quelli che noi conosciamo. In questi mondi le regole sono completamente bandite: le leggi geometriche, la legge di gravità, le proporzioni sono ignorate e stravolte. Questi clip sono un gioco ad incastri, scatole cinesi, con continui Rolling_Stones-Like_a_rolling_stone-1995 rispecchiamenti e rimandi fra gli elementi e le situazioni; contengono continue inversioni, fra orizzontale e verticale (Protection, Massive Attack, 1995), fra uomo e natura (Human Behaviour, Bjork, 1993), continui agili passaggi fra interno ed esterno, fra reale ed immaginario, dove i corpi e gli spazi sono continuamente moltiplicati e dove i cantanti non sono posti su un piedistallo ma diventano uno degli elementi scenici. Ricorre anche una certa ciclicità, talvolta data dalla ricomparsa di un oggetto o di una situazione, talvolta inserita nella trama (Bachelorette, Bjork, 1997) nei rari casi di video più narrativi. Ma la complessità dei mondi creati dal videomaker francese non fa paura allo spettatore, si tratta di mondi desiderabili in cui si entra affascinati, dai quali però è possibile uscire solo al termine del video per il loro forte potere di cattura.
Gondry fa esplicitamente riferimento alla storia della videoarte, utilizzandone, in maniera non citazionistica ma creativa, alcuni procedimenti tipici, come il feedbackChemical_Brothers-Let_forever_be-1999 (reale, simulato con elementi scenici, evocato nella struttura narrativa ad incastri) e la continua ridefinizione e duplicazione del confine dell’inquadratura con altri ‘quadri’ interni al video: finestre, televisori… Inoltre, alcuni effetti usati in questi videoclip sono stati successivamente ripresi da altri registi, come nel caso degli effetti “allucinatori” del video Like a Rolling Stone dei Rolling Stones, 1995.
Mentre è uscito un dvd contenente la sua videografia, Gondry sta lavorando al suo secondo lungometraggio dopo Human Nature: Eternal sunshine of the spotless mind, in uscita negli USA il 19 marzo 2004, che vede nel cast i nomi di Jim Carrey e Kate Winslet. L’auspicio è che dopo aver portato la videoarte nel videoclip musicale il regista riesca ad instillare la propria vena autenticamente artistica nel cinema mainstream.

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stefano castelli


Retrospettiva Michel Gondry
Presentazione e testo critico di Alessandro Amaducci
7 novembre 2003-replica il 9 novembre 2003
nell’ambito di Invideo 2003-Istantanee
5-9 novembre 2003 Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto 2, Milano
Ingresso libero

Video presentati:
La ville, OuiOui, 1992
Les voyages immobiles, Etienne Daho, 1992
Close but no cigar, Thomas Dolby, 1992
Human Behaviour, Bjork, 1993
Lucas with the lid off, Lucas, 1994
Army of me, Bjork, 1995
Isobel, Bjork, 1995
Protection, Massive Attack, 1995
Like a rolling stone, Rolling Stones, 1995
Hyperballad, Bjork, 1996
Bachelorette, Bjork, 1997
Around the world, Daft Punk, 1997
Joga, Bjork, 1997
Let forever be, Chemical Brothers, 1999
Knives out, Radiohead, 2001
Fell in love with a girl, The White Stripes, 2002
Come into my world, Kylie Minogue, 2002


[exibart]

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