Etichetta caratterizzata da proposte ricercate, la Raro Video ha pubblicato, all’interno della nuova collana Interferenze, il primo volume di The Super8 Programme, raccolta di alcuni lavori del regista inglese Derek Jarman (Middlesex, 1942 – Londra, 1994) realizzati in uno dei formati da lui prediletti, il Super 8. Tre i primi titoli proposti, vari nelle tematiche ma relativamente vicini nella cronologia (Glitterbug, realizzato nell’anno della morte, è un montaggio di clip girati tra il 1971 e il 1986).
Il senso del primo lungometraggio, Glitterbug (1994), si riassume nelle immagini iniziali: interno, la telecamera scivola verso uno specchio e riprende di riflesso il filmaker stesso. In questo film, commissionato dalla trasmissione Arena della BBC, sfilano i ricordi di Jarman, fissati dall’inseparabile Super 8, ma soprattutto si conclude idealmente il ciclo degli “I-movie” (pellicole in cui il regista stesso diventava il soggetto narrato) che ne ha caratterizzato l’ultima produzione. Un montaggio di memorie
La grana e la fotografia tipiche del Super 8 regalano al film la sensazione di ricordi un po’ sbiaditi, sottolineata dalla musica di Brian Eno e soprattutto dal montaggio, fatto di spezzoni talvolta bloccati o accelerati (mai frenetici), come in un flusso continuo di memoria che proceda per associazioni: da un volto a una situazione, da un paesaggio a un’opera d’arte e di nuovo a un volto. Una narrazione che parla di un passato lontano (vitale e appassionato) e del presagio della morte incombente, priva però dei simboli onirico-cristologici che punteggiano The Garden e più vicina al “racconto” per voce e suoni di Blue. Una narrazione, soprattutto, che parla del suo creatore: Jarman in questo senso ha sempre permeato con la propria realtà (il proprio tempo, la propria identità
Una lecture londinese di W.S. Burroughs è invece al centro di Pirate Tape (1982): ripreso da lontano, assieme ai suoi accompagnatori, lo scrittore, che Jarman vede come un’ “Eminence grise”, si muove come una sorta di venerabile entità per le strade della City. Tutt’altro che grigio invece TG: Psychic Rally in Heaven (1980-81), realizzato sulla musica dei Throbbing Gristle: la granulosità del Super 8 si moltiplica nelle sovrapposizioni di un montaggio allucinatorio, in cui le immagini indefinite, sui toni del rosso, tendono a disegnare un non-paesaggio e una non-situazione, da cui emerge solo a tratti l’immagine del cantante Genesis P.Orrige, in una sorta di autonoma materializzazione del campionamento della base musicale.
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