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vjing Intervista a Gerald van der Kaap seconda parte
visualia
Nella seconda parte dell'intervista concessa ad Exibart, il videoartista e VJ Gerald van der Kaap traccia una personale storia del vjing, dai primi set nei locali alternativi di Amsterdam, alle spettacolari proiezioni per l'Heineken Night Live...
di Marina Turco
Ci stavi raccontando i cambiamenti nella scena musicale alla fine degli anni ottanta, l’esaurirsi dell’era post-punk, la conclusione del progetto Rabotnik…che cosa stava accadendo?
era l’acidhouse… che arrivava in Europa.. e alcuni nostri amici, nel mondo dell’arte e della musica, hanno aperto questo club il Roxy, quindi noi abbiamo filmato la trasformazione di questo vecchio cinema in discoteca, facendo un po’ di pubblicità.. e quando ha aperto.. siamo andati tutti lì con altri artisti e abbiamo filmato cosa succedeva ed è stata una cosa naturale che mi abbiano chiesto di fare qualcosa con il video in questo club se ricordo bene, è stato Joost van Bellen a chiedermi di fare delle riprese live del bloodwrestling (non quello nel fango)
Conoscevi il fenomeno inglese chiamato ‘scratch video’ a quel tempo?
Be’, sapevamo di altre persone… artisti che facevano cose con il video ma noi avevamo il nostro programma…che trasmetteva ogni mercoledì su Channel 4 (canale nazionale per la cultura in Inghilterra, molto innovativo, N.d.R.) che era fantastico per noi, con 100.000 persone, ad un certo momento, che guardavano il nostro programma…Amsterdam aveva all’epoca il network più grande in Europa per la TV via cavo, con una audience potenziale di più di 1 milione di spettatori, e noi facevamo solo questa ‘TV spazzatura’!
Quindi era una cosa molto spontanea, locale
Sì, penso che sia successo perché il mondo della musica e quello dell’arte erano mescolati così bene ad Amsterdam in quel periodo… era un vero e proprio melting pot…designer…scrittori…
E questa prima performance al Roxy, in che cosa consisteva?
C’era un mio amico che usava una telecamera (eravamo in una band insieme, elui si occupava anche del suono per Rabotnik TV) e un altro ragazzo che usava una seconda telecamera e io mixavo le due riprese dal vivo di due uomini che facevano un incontro di wrestling… avevo portato anche delle riprese fatte in precedenza per mixarle con quelle live… Era fantastico…musica del dj Joost van Bellen… ma la cosa più importante era che vedevi il pubblico reagire alle immagini…
Come reagiva?
Con molto entusiasmo… immagini proiettate su grandi schermi…quasi come… eh…Reali…dopo abbiamo organizzato il ‘party bianco’ al Roxy… i proiettori erano sul mercato ormai e a prezzi accettabili…nel 1993, o qualcosa del genere…
Che tipo di schermi avevate?
GRANDI… e i proiettori più potenti che potevamo permetterci.
Da quel momento ti sei esibito regolarmente nei più grandi club di Amsterdam
Be’, prima solo al Roxy… c’erano altre persone che facevano altre cose al Mazzo… ma il Roxy, per la sua atmosfera e il suo pubblico, era il più all’avanguardia…il più stravagante…anche se era un piccolo club…qualcosa stava accadendo anche al Mazzo (fondato da un altro pioniere del VJing, Peter Rubin, N.d.R.)… ma più in piccolo…devo aggiungere che il Mazzo all’inizio aveva questa politica di ammettere solo membri con un background nel campo degli audiovisivi bla bla…
Tornando al presente… Certo tu hai aperto molte porte all’ultima generazione di VJ. Loro si sono creati il loro stile personale, facendo delle scelte determinate tra le infinite possibilità di questo genere (immagini DIY, digitali, samples dalla TV, ecc.). Ma tu sei rimasto prima di tutto un artista…continui a cercare nuovi modi per coinvolgere diversi tipi di pubblico con le tue immagini…
Be’, sì, mi piace iniziare le cose, non finirle_ perciò ora sono più impegnato con progetti speciali… come l’Heineken Night Live, uno show per il grande pubblico, che è durato 6 notti e ha avuto un pubblico di 56.000 persone con uno schermo gigante su cui sono stati proiettati frammenti di film (mixati da Kaap, N.d.R.) e di fronte una grande orchestra di 80 elementi che suonava, il tema era ‘il cinema e la musica’*
Qual è la tua definizione di VJ?
Un ragazzo o ragazza che mostra i video, come un DJ mette i dischi e li mixa…e che qualche volta li fa… i video intendo…
Una volta mi hai detto che un VJ è ‘una persona che mostra le immagini’…perché spesso tu proietti anche diapositive nei tuoi
show
Ok…allora sarebbe un IJ (Image Jokey)
In Olandese suonerebbe bene!
In Olandese significa uovo… testa d’uovo!
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Al momento sono impegnato soprattutto con delle mostre siccome oggigiorno tutti gli artisti vogliono entrare nel ‘mondo reale’ io sento il bisogno urgente di tornare nel mondo artificiale dell’arte. It’s Back!
Quando ti vedremo in Italia?
E’ in corso una mia mostra a Trieste, nella galleria Lipanje Puntin
Pensi che possiamo aspettarci qualcosa di nuovo dai VJ nel prossimo futuro?
Nel futuro ci dovrebbe essere una più stretta collaborazione tra suono e visual, tra DJ e VJ_ in modo che i visual siano qualcosa di più di una carta da parati…
Hey Gerald, grazie mille_ Spero di vederti presto, quando ti esibirai nel Supper Club
Sabato 19 ottobre… l’ultimo episodio della serie ‘State of Bliss’… in occasione dell”Amsterdam Dance Event’… inizio a mezzanotte…farò anche il DJ…
Ok, ci vediamo lì
ok bye marina
* Un’altro show molto speciale che vale la pena di menzionare è quello organizzato da Kaap lo scorso 21 settembre per il club Now and Wow di Rotterdam, dove la Rotterdam Young Philharmonic Orchestra diretta da Valere Gergiev ha eseguito il Poeme de l’Extase di Skrjabin, accompagnata da un gruppo di DJ/VJ diretti da Kaap.
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marina turco
[exibart]