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Non sono certo giorni di noia nell’ambiente artistico veneziano. A una settimana dalla mancata assegnazione del primo premio alla vernice della 85° collettiva della Bevilacqua la Masa di Venezia e dopo le dimissioni di Luca Massimo Barbero dalla carica di presidente, il Big Club di Padova ospita una collettiva di 15 autori con 47 opere tra pittura, fotografia, plotter painting, scultura, installazione, video e performance dal titolo provocatorio Non è la Masa”. Big Club è un locale che ospita concerti di musica e spettacoli di vario genere. La galleria è aperta da giovedì a domenica dalle 22 alle 4, ma l’appuntamento principe è per stasera venerdì 1 febbraio dalle ore 21 al Big Club di Padova in via Armistizio 68, con una serata d’arte e musica d’avanguardia a cura di www.fucktheartist.com (all’interno del sito troverete il clone del sito della Fondazione Bevilacqua).
Partecipano alla collettiva Marco Arrighi, Paolo Angelosanto, Andrea Pagnes, Alvise Bittente, Andrea Morucchio, Maria Antonietta Vanzetto, Jacopo Jarach, Lamberto Teotino, Stefano Bettini, Claudia Bortolato, Daniela Manzolli, Pietro Los, Luca Vascon, Valentina Ferrarese, Jasmina Cibic. (m.t.)
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La non assegnazione del premio della collettiva
Info: Big Club tel. 049680934, e-mail info@big-club.com, web www.big-club.com, www.fucktheartist.com
[exibart]
che buontemponi…
Avanzi di SFIG-ART
COMPLIMENTI PER LA PRO-VOCAZIONE
ma come mai dei giovani con speranze di inserirsi attivamente nel magnifico e stupefacente mondo meraviglioso dell’arte così detta contemporanea: Non si danno da fare costruendo programmaticamente delle situazioni più serie senza doversi apoggiar a mo di stampella ad una fondazione che da tempo addietro è diventata la parodia di se stessa. Citando come titolo dell’operazione una trasmissione che facendo epoca è diventata intoccabile e già cadavere. Non guardate a mio avviso la televisione, state troppo tempo al computers e secondo, -non solo me- nessuno vi tiene più di tanto in considerazione. Le mie non son critiche, ma un consiglio ad andar avnti a fare ciò che fate senza interferenze autodiffamatorie e francamente inutili. Come l’intrusione in fatti che non valgono la pena di esser visitati. Ma tanto, ciò che dico è già in atto, a mia insaputa e soprattutto a vostra; siete passati come guano di picccione in un’aia merdosa, e neanche ve ne siete accorti voi, figurati gli altri. Valete qualcosa ma in altri campi, o campielli. Staccatevi dal monitor e imparate a vivere virtualmente e non viver nel virtuale. O peggio ancora con il virtuale.
Con osservanza Maurizio