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È un telo bianco, la scenografia creata dallo scultore angloindiano Anish Kapoor per lo spettacolo di danza Kaash, in scena oggi al teatro Valle (ore 16 e ore 21), una superficie candida attraversata nel centro da un rettangolo nero, che viene illuminata – di volta in volta – di rosso, di blu e di giallo, i colori dei rituali indù. Un impianto essenziale, per accogliere i movimenti dei cinque interpreti in una drammaturgia coreografica che s’ispira a Shiva, divinità creatrice – distruttrice del pantheon induista.
Kaash nasce da una collaborazione a tre: Akram Kahn è il coreografo, Nitin Sawhney ha composto le musiche, Kapoor si è occupato della scenografia semplicissima, ma caratterizzata da un’affascinante gioco di luci.
In scena un kathak contemporaneo (così lo ha definito il coreografo) in cui immagini di creazione, distruzione, sopravvivenza compongono una visione applicabile tanto al mondo, quanto all’uomo. Del resto Kaash significa sé… (mariacristina bastante)
[exibart]