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A novembre aprirà un nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea a Torino. E’ in corso San Maurizio 73/b, tra via Bava e via Vanchiglia, a due passi da piazza Vittorio e si chiamerà VITAMIN Arte Contemporanea, essenzialmente per due ragioni. Per l’energia implicita che suggerisce il nome e perché ispirato al noto volume Vitamin P pubblicato l’anno scorso e dedicato alla pittura internazionale emersa negli anni Novanta. Parte della sua attività sarà infatti incentrata sulla presentazione di artisti internazionali ed italiani emergenti che si dedicano alla pittura (nell’accezione più estesa possibile).
L’inaugurazione è fissata per il 4 novembre 2003 dalle 18 alle 20 con Specie di Spazi, una mostra collettiva curata da Luca Beatrice, che presenterà lavori di 6 artisti italiani emersi negli ultimi anni:
Alvise Bittente, Andrea Chiesi, Sarah Ciracì, Francesco Simeti, Francesco Spampinato, Donatella Spaziani
In questa mostra il tema dello spazio è al centro dell’analisi critica, sia nel rapporto “minimo” con il quotidiano o la propria stanza, sia che invada la dimensione cosmica e virtuale. All’inizio del 2004 comincerà la vera e propria ricognizione sul panorama internazionale. Con la prima personale italiana dell’artista inglese Kate Bright a cui seguirà in primavera quella del finlandese Robert Lucander.
VITAMIN Arte Contemporanea, Corso San Maurizio 73/b, Torino 10124, tel/fax: 011.8136006, e-mail: vitaminart@hotmail.com
[exibart]
Cominciamo bene…
complimenti a luca beatrice:non deve essere “umano” per riuscire a portare avanti così tanti progetti!davvero sorprendente la sua dinamicità.
solo un appunto:cosa c’entra alvise bittente con l’arte?
tutto ciò che le persone portano avanti con passione e spitito d’intraprendenza è buona cosa! Ammirabile e degna di tutta la stima possibile.
Ma perché le persone che visitano, assidue, questo sito d’informazione culturale non riescono ancora a capire che quel fantomatico artista presuntuosetto tanto, quanto incapace di bittente è necessario alla situazione dell’arte contemporanea. Vile, nella sua ricercata espressione di una originalità ritrita, appartiene così inutilmente al mondo artistico quasi da non poter farne a meno. L’assenza di passione che trasfigura dalle sue opere, (meglio e più azzeccato è togliere la o… perché di questo tratta tutto il suo svogliato lavoro. Di noiose autocelebrazioni della sua e propria incapacità, anestetiche come una droga mal tagliata) Ripetitive, prive di una benché minima ispirazione artistica, furbesche e ipocrite come probabilmente la persona che rappresenta. E’ necessario che ci sia una impostazione di lavoro. Che si possa tagliare fuori, in qualche maniera la vanità mediocre di sfigati come bittente che con il suo squallido contributo neanche si basta a sé. Visto che poco vale e nessuno lo considera se non per quello che realmente è. Cioè cornice buffona d’una situazione assai piùseria che difficilmente si fa strada in questo campo arido che è il campo panoramico del mondo culturale oidierno. Bittente non va nemmeno eliminato ma utilizzato come terriccio ricco di concime evacuato, affinché nella steppa sassosa, possan nascere dei fiori. Affinché quei petali una volta caduti possan idratare e coinvolgere un processo, lento, difficile, ma necessario di sintesi clorofilliana nel campo secco dell’arte. L’arte muta con le sue stagioni, ma in una serra nessuno ci fa più di tanto caso.
Auguri e buon lavoro di pulizia.
Che vada avanti incalzando l’impegno e la dedizione non l’arrampicata leziosa.
il mio commento non voleva essere denigrante per il lavoro di luca beatrice.piuttosto volevo far notare,come anche altri hanno fatto,che purtroppo,a me le “opere”di bittente non mi dicono nulla e le trovo assolutamente vuote.ma questo è il mio parere…