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fino al 30.VI.2003 Sandrine Nicoletta Galleria Maze, Torino
torino
La ricerca di un centro di gravità permanente è decaduta da tempo nella cultura contemporanea. Ad essa si sostituisce una tensione constante all'alleggerimento e al raggiungimento di punti di vista inediti...
Un?fesperienza sempre più comune è quella del viaggio in aereo. Bastano pochi minuti dal decollo e dobbiamo letteralmente riformattare la nostra percezione osservando il paesaggio fuori dal finestrino. Anche Sandrine Nicoletta guarda il mondo da mt 0.5 — , un po’ come i protagonisti del wendersiano Cielo sopra Berlino: scruta dall’alto persone ed oggetti ammantati di una luce tersa, abiurando ogni tipologia di organizzazione cartesiana del reale. Ma non basta. In occasione della sua prima mostra torinese, l?fartista si rivolge ad un’idea di architettura decisamente ampia, eversiva e defunzionalizzata grazie alla quale ha riformulato lo spazio espositivo e la sfera percettiva del visitatore.
Oltrepassato l’ingresso della galleria ci s’imbatte in Vedetta: uno stipite di legno al cui angolo superiore uno schermo al plasma riproduce le immagini di un gabbiano intento a controllare il proprio nido e a vigilare simbolicamente sul “mondo” messo in scena da Nicoletta. Lungo il corridoio due fotografie, la prima delle quali riproduce un’emblematica scritta grafica: gli antichi saggi istruivano i loro discepoli sul bordo dei precipizi. Sostenuta da dei pneumatici una passerella si pone quale nuovo accesso allo spazio espositivo principale. Percorrendola ecco una porta aperta e subito un piccolo precipizio. A noi la decisione di spiccare o meno il salto. Ogni scelta implica un cambiamento di stato, una volontà che ci catapulta in una nuova dimensione a contatto con i Disertori, ovvero i tre performer coinvolti da Sandrine durante l?finaugurazione. Testimone di una di queste è una videoscultura, un piccolo monitor adagiato su un tronco riproduce le immagini di una bambina che dondola su un’altalena all’interno della galleria: guarda impassibile, complice l’altezza dalla quale osserva, quasi impermeabile.
Colpisce lo sguardo fisso e “aperto”, privo di riferimenti, del secondo dei disertori raffigurato in una fotografia in dimensioni reali: un fachiro in posizione di meditazione orientale sospeso su due trampoli a 90 cm dal pavimento. Una scala in verticale ed una sedia sono invece i testimoni della terza performance, quella di un equilibrista (già protagonista di una recente video-installazione intitolata surplace#1).
Infine in una stanza è installata Exit una serie di frames da video accompagnata da un sonoro che raffigura una corsa dell’artista verso le finestre del suo studio di New York; una sorta di esercizio per misurare e appropriarsi dello spazio vissuto quotidianamente. Lavoro, quest’ultimo, leggermente sottotono rispetto al resto ma importante per testimoniare l’ampio respiro della progettualità che Sandrine ha sviluppato per due anni con coerenza e cura per i dettagli.
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marco altavilla
“Sandrine Nicoletta – mt 0.5 —
Galleria Maze, Via G. Mazzini 40 (quadrilatero), Torino
Orari: mar-sab 15.30-19.00
Info: 011.815.41.45, www.galleriamaze.it
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