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fino al 30.IV.2004 Isola e Norzi – senso lato Torino, Galleria Arts & Arts
torino
Due giovani artisti a contatto con la materia. Sculture lignee che riscoprono il rapporto ancestrale uomo-mondo. Senza pretese di balsani “ritorni alla natura”. Opere post-concettuali che in galleria paiono un po’ soffocate, in attesa di spazi aperti…
Hilario Isola e Matteo Norzi (entrambi nati nel 1976) vivono e lavorano fra Torino e il paesino di Bagnolo Piemonte, nel cuneese. La coppia si è formata nel ‘99 e da allora costituiscono un binomio quasi inscindibile, riscuotendo un grande successo all’edizione 2003 di Nuovi Arrivi e nella collettiva dell’anno precedente all’Istituto Italiano di Cultura di Praga.
Nel panorama dei giovani che lavorano in Piemonte e che hanno un occhio di riguardo per i materiali tradizionali, va sicuramente ricordato Valerio Berruti. Ma perché lui e non altri? Perché il legame con la coppia Isola & Norzi riguarda anche una scelta di tipo “esistenziale”: abbandonare la città – anche se non in maniera definitiva e radicale – e trasferirsi in un luogo a misura d’uomo. Ma non solo: per lavorare, non uno studio classico, ma una chiesa sconsacrata (nel caso di Berruti) oppure una segheria idraulica settecentesca (nel caso della coppia di “complici”). Anche per quanto riguarda i mezzi, se Berruti ritorna alla pittura materica, la coppia piemontese opta per la lavorazione del legno, con un approccio plastico che non può che sorprendere. Poiché non si tratta di sculture “artigianali”, ma di autentiche installazioni post-concettuali, in cui i grossi blocchi lignei vengono lavorati e feriti da un doppio gesto che non si cela a lavoro finito, al contrario resta ben visibile. Manca dunque l’aspetto dell’intarsio o della lucidatura “classici”, per lasciare spazio all’intervento “violento” di una motosega che taglia e scava.
Negli ultimi mesi, nascono così opere bianco calce e nero antracite, raffiguranti alveari umani (Ascensore) post-concettuali e situazioni di disagio in cui la volumetria si scontra con l’umanità (assemblea, Tabù). Si compenetrano così – ci ha raccontato Matteo Norzi – “la componente figurativa, quella concettuale e quella installativa (lavorare a quattro mani può essere descritto come una partita in cui disporre delle pedine nello spazio)”. L’aspetto sicuramente più interessante è però il trattamento dei volumi: “È molto evidente il lavoro che stiamo portando avanti di ‘sottrazione di una parte dal tutto’ – continua Norzi –, dove manca il volume va il significato; aspetto questo che è filo conduttore della grandissima parte dei nostri recenti lavori sia dal punto di vista volumetrico che dal punto di vista semantico.”
Sicuramente stranisce il fatto che non siano stati coinvolti dall’utilizzo dei mezzi digitali, che li “confina” in una inattualità dal sapore nietscheano. Ci confessa ancora Norzi che, anche se “oggi prendiamo in considerazione di usare altri materiali, anche per avere nuovi stimoli, tuttavia credo che nell’arte contemporanea il materiale del supporto non sia così importante, anche se ritengo che la sfida dell’atto creativo sia quella di aggiungere oggetti alla realtà, e che la realtà sia comunque la migliore delle ipotesi (lo dico in riferimento alle tendenze del digitale e del virtuale).”. Finalmente, una posizione chiara.
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marco enrico giacomelli
mostra visitata il 27 marzo 2004
Hilario Isola / Matteo Norzi – senso lato
A cura di Guido Curto
Galleria Arts & Arts
Via Matteo Pescatore, 9
10124 – Torino
Orario: dal martedì al sabato dalle 16.30 alle 19.30
Ingresso gratuito
Info: tel 011-835773; info@arts-and-arts.com; www.arts-and-arts.com
Catalogo con presentazione del curatore
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salutos