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Fino al 9.XII.2001 I manifesti della secessione viennese Treviso, Palazzo Giacomelli
venezia
Per la prima volta in Italia è possibile ammirare tutti i 21 manifesti del periodo d'oro della Secessione Viennese, il movimento artistico che, sotto la guida del grande Gustav Klimt, rivoluzionò la concezione dell’arte...
di redazione
Continua il programma espositivo che intende far conoscere e promuovere la Collezione Salce, una delle due più importanti raccolte di manifesti esistenti al mondo che conta quasi trentamila affiches d’epoca.
Nando Salce cominciò giovanissimo nel lontano 1895 a raccogliere ed acquistare quelli che erano i primi esempi di grafica pubblicitaria finalizzata alla comunicazione di massa. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1962, il Comune di Treviso si attivò per trovare un luogo in cui custodire tale patrimonio e si decise per il Museo Civico. Da alcuni anni si susseguono in diverse sedi le mostre tematiche (“Il cinema”, “Le Dolomiti”, “Belle Epoque”) e quelle monografiche su singoli autori presenti nella collezione come Marcello Dudovich, Luciano Mauzan, Leonetto Cappiello.
Questa esposizione sulla Secessione Viennese (1898-1905) si rivela particolarmente importante perché, grazie anche ai prestiti del Museo di Arti Applicate di Vienna, si possono ammirare splendide e rare opere grafiche di Gustav Klimt, Josef Maria Olbrich, Koloman Moser, Alfred Roller, Adolf Böhm, Ferdinand Hodler. I due temi ricorrenti sono il recupero dell’immagine mitologica in chiave simbolica, come nei capolavori di Klimt dove compaiono Athena, Teseo ed il Minotauro, Medusa, ed il proliferare dell’ornamentazione che partendo dalla figura umana invade lo spazio, lo riempie, coinvolgendo i caratteri tipografici che si dilatano, si espandono, fino a diventare anch’essi elegante e raffinata decorazione. Esemplari in questo senso appaiono manifesti di Alfred Roller del 1902 e del 1903.
L’altro aspetto caratterizzante il periodo della Secessione è una sorta di razionalismo, che si manifesta nelle linee rette, nell’attenzione per le forme geometriche ispirata da un’intenzione cartesiana di misurare lo spazio vuoto, lontana dal coevo ed esuberante gusto jugendstill. Basti osservare le forme e l’impaginazione grafica nei manifesti di Koloman Moser del 1902 e di Alfred Roller del 1901/02, oppure l’architettura dell’icona del movimento secessionista, il notissimo Palazzo di Joseph Maria Olbrich, riprodotto nel manifesto utilizzato per la II mostra del gruppo nel 1898.
Non mancano i riferimenti alla natura, come nei raffinati fiori rossi di Johann Victor Krämer (1901) e negli scorci di cielo e nuvole del pittore Ferdinand Hodler (1904), secondo il suo inconfondibile stile. Accanto ai manifesti sono presenti cataloghi d’epoca e la rarissima rivista “Ver Sacrum”, l’organo ufficiale degli artisti viennesi.
La mostra, confinata in uno spazio forse troppo angusto, appare ben curata. Ventuno opere sono poche, tuttavia emergono l’accuratezza ed il rigore delle scelte dei curatori. Inoltre la veste grafica della mostra è particolarmente raffinata.
Dopo il 9 dicembre l’esposizione si trasferirà a Bolzano presso la Galleria Civica.
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Stefano Coletto
I Manifesti della Secessione Viennese. Treviso, Palazzo Giacomelli (sede di rappresentanza di Unindustria), Piazza Garibaldi, 13. Dal 28 al 9 Dicembre 2001.Orario: tutti i giorni dalle 9.00 Alle 12.00 e dalle 14,30 alle 19; chiuso il lunedì mattina.
Mostra promossa da Unindustria Treviso e dai Civici Musei – Assessorato alla Cultura del Comune di Treviso in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici del Veneto. A cura di Eugenio Manzato e Roberto Festi. Catalogo a cura di Roberto Festi.
Per Informazioni: Tel. 0422.2941 Fax 0422.412238
Ufficio Stampa: Studio Esseci – Sergio Campagnolo Tel. 049.663499 Fax 049.655098
esseci@protec.it
www.unindustria.treviso.it/salce
[exibart]
domani 19/12/01 la mostra suddetta è ancora
aperta? quali sono gli orari di visita?
E’possibile avere una risposta entro le ore 14? grazie