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fino al 28.II.2004 Sogno della pittura Venezia, Galleria Flora Bigai
venezia
E’ un sogno quello messo in atto dal curatore Luca Beatrice? E’ un percorso più reale che onirico attraverso i pennelli dell’arte contemporanea. Per scoprire che la pittura è ancora espressione rivoluzionaria e vitalissima…
di Myriam Zerbi
Con due collettive alternate a due personali l’anno (all’attivo Giuseppe Maraniello e Tom Wesselmann) gli spazi luminosi della galleria Flora Bigai, invitano ad affacciarsi nei bei locali di Piscina di Frezzeria. “Sogno della pittura” è la seconda rassegna ideata da Luca Beatrice dopo “Forma e sostanza”, itinerario nei territori della scultura, e ideale completamento di uno sguardo d’insieme sull’arte italiana degli ultimi decenni.
Sono dodici gli artisti presentati, dai protagonisti del clima pop e tardo informale degli anni ’60, passando per la Transavanguardia e per l’arte concettuale e povera, fino ai rappresentanti delle tendenze più attuali.
Il racconto si snoda secondo ritmi cadenzati, niente sovraffollamento per un insieme raffinato e stimolante con un impatto magnetico: un imponente olio di Francesco Clemente presenta una donna dai cui occhi sgorgano lacrime azzurre come le acque di un mare primordiale e da queste nascono, nuove Afroditi dai flutti, due nudi di uomo, un bianco e un nero, kouroi indifferenti e offerti come modelle per riviste per soli uomini. In uno dei due è il volto dell’autore. La tensione si tempera davanti al piccolo eden astratto e materico di Nicola De Maria (“Eternità del regno dei fiori”) e all’esplosione cromatica e vitalistica di Marco Cingolani in “L’Estate dei miei colori (amore clandestino). Pierluigi Pusole trasporta lo spettatore nel tunnel della malattia simboleggiata da una mano e un braccio esangui collegati, attraverso un tubicino nero, al liquido verde della vita contenuto in una bombola-flebo, il climax cresce nel dipinto misterico di Mimmo Paladino che mette in atto una sorta di certame rituale tra bestie nere e rosse, uomini dai volti dipinti e simboli totemici cruciformi, mentre “Il principio antropico forte” di Nicola Verlato avvicina con iperrealismo concettuale i giochi di bambini ad un lancio di un’astronave su un cielo artificialmente sgombro di nuvole. Il viso rubro di “Sofia” di Daniele Galliano, con gli occhi che ridono e la bocca che sta aprendosi ad un sorriso, dialoga con i rossi di Salvo di “Una sera a Jjallabacka” in un tramonto che invade tetti e nubi, mentre il dittico in cromolux su tela di Roberto Coda Zabetta affronta i suoi neri e bianchi astratti con presagi figurativi (un omino sembra fuggire inseguito da un minaccioso globo) all’alternanza rosso/blu dei quadretti ossessivamente e serialmente ripetuti negli 11 pannelli di Alighiero Boetti e con la mistica bellezza della foglia d’oro su fondo blu di Gino De Dominicis. Conclude il cammino “Il viaggio del sole fino alla vetrata blu” di Mario Schifano in una deflagrazione di rossi e arancio con svirgolate linee cuneiformi, brillanti di smalti e acrilici su tela, vero trionfo del dipingere, improvvisazione libera e esuberante.
Semmai ci fosse bisogno di una conferma in tal senso: la poesia è viva, vegeta e ricca di linfa creativa come non mai.
myriam zerbi
mostra visitata il 2 dicembre 2003
Il Sogno della pittura
A cura di Luca Beatrice
Galleria Flora Bigai
Venezia, San Marco 1652, Piscina di Frezzaria (vicino alla Fenice)
Tel.041.5212208; 041.2413799; fax 0412960098
e mail: florabigai@iol.it
www.florabigai.com
[exibart]