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fino al 15.IV.2003 Elisabetta Benassi Roma, American Academy
roma
Una tradizione nata con Pio IX nel 1846, tre Granatieri di Sardegna sparano un colpo per segnalare il mezzogiorno. Le campane delle chiese di Roma erano troppo scoordinate e ci voleva precisione. Dal 1904 l’obice è al Gianicolo. E nel nuovo film della Benassi…
Un’ambientazione vetero-militare. Da film western forse, o da fiction sull’epopea napoleonica. Tutti i toni lievemente virati su un algido grigio-verde. Tre militari, un vecchio cannone, un ritmo in background che pare un respiro nel sonno.
Parla di armi, strizza l’occhio a Pascali e dissacra da dentro l’attitudine guerresca. E’ Noon il nuovo film di Elisabetta Benassi presentato all’American Academy di Roma.
Protagonista è il rito di mezzodì che ogni giorno si ripete sul colle romano del Gianicolo dal 1904. Un vetusto cannoncino segna lo scoccare delle dodici con uno sparo a salve diretto verso la città sottostante. Copione stantìo, datato, ormai scevro di qualsiasi rilevanza patriottica e di fatto scarsamente considerato anche dal più pignolo dei turisti. Benassi riprende l’intero svolgersi del rito retrò conferendogli una autorità gelida che guarda certa videoarte nordica, complice anche l’abbandono di qualsiasi estetica pop (ad esempio la dominante rosso-fuoco dei video precedenti). Poi assomma alle immagini un suono dall’andamento claustrofobico che trova sfogo solo nello scoppio finale.
Romana, Elisabetta Benassi rielabora un altro simbolo della città. Il cannone del Gianicolo dopo Pier Paolo Pasolini, con cui giocava a pallone in un video di qualche anno fa. E se il poeta friulano veniva ‘umanizzato’ in uno stadio o in sella ad una motocicletta, ora l’intento dissacrante è ancora più netto. Probabilmente di più facile lettura per il pubblico di Roma, il video è ammantato di un rigore e di una serietà formale, ma prende in prestito un segno caro al genio di Pino Pascali per sottintendere un’ironia amara e graffiante. Che si scaglia contro riti moribondi (parate militari, cambi della guardia, esplosioni…) di certe capitali contemporanee.
Ed ancora una volta Benassi si dimostra in grado di collocare i suoi lavori nella più stringente attualità. Due anni fa andò a girare un video, tutto giocato sulla vertigine asfissiante dell’altezza, nell’Empire State Building di Manhattan, giusto a qualche mese dall’11 settembre. Oggi Noon, datato 2002, riflette su certe folli discipline militari, assimilando una robusta iniezione semantica dal luogo di esposizione (uno dei maggiori istituti culturali USA in Europa) e dal momento di aspro scontro internazionale.
Le attuali realizzazioni di Elisabetta Benassi ci indicano come sia possibile ragionare su ciò che ci circonda evitando la trappola del documentarismo.
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exibinterviste: Elisabetta benassi
Una performance di Elisabetta Benassi alla Capsula Tellus
massimiliano tonelli
mostra vista il 15.II.2003
Elisabetta Benassi / Joan Jonas, a cura di Cornelia Lauf
American Academy in Rome, via Angelo Masina 5 (gianicolo), 0658461, gio 16-19 sab 15-19
[exibart]
E’ così per nulla noiosa, la Benassi, che veramente i suoi video mi muovono qualcosa………
continuiamo così, facciamoci del male.