09 marzo 2001

fino al 4.VI.2001 Luca Giordano 1634-1705 Napoli, Castel Sant’Elmo e Museo di Capodimonte

 
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Da Napoli fino a Vienna e a Los Angeles: ecco il percorso che le opere di Luca Giordano compieranno da museo in museo. Sulla città partenopea, quindi, in arrivo un meritato riconoscimento di ciò che Napoli è innanzitutto: una vera e propria città d’arte, ricca di un patrimonio storico e culturale inestimabile, spesso poco organizzato e riconosciuto, ma senza dubbio fin troppo ricco di materiale da riempire centinaia di manuali di storia dell’arte. Il 3 marzo, giorno dell’inaugurazione della mostra, c’era anche il Presidente Ciampi, che non poteva mancare ad un simile evento. In effetti questa mostra è forse la più grande manifestazione artistica dopo le mostre di Ribera, Cavallino, Carvaggio, Battistello Caracciolo, solo per citare alcuni nomi.

Centinaia di opere provenienti da tutto il mondo sono finalmente riunite in un’unica sede, Sant’Elmo e poi Capodimonte: fin qundo non saranno trasferite, in aprile, nei musei di Vienna e Los Angeles. L’esperienza formativa di Luca Giordano ha ripercorso in maniera grandiosa e innovativa tutto l’iter della pittura napoletana dell’ultimo ventennio del ‘600, fino ad arrivare alla fase naturalista e all’intenerimento espressivo, con i suoi arricchimenti cromatici. Giordano è stato spesso accostato a Mattia Preti, a Napoli dal ’53 al ’60, ma di gran lunga egli ha poi superato il maestro calabrese, movendosi in direzione di Stanzione, Vaccaro o Fracanzano. Ma la grande lezione di Luca Giordano viene soprattutto col barocco, con la sua innata capacità di reinventare il tutto, comporre e scomporre, rinnovare dal profondo l’arte attraverso le suggestioni dei contemporanei, come Correggio, Ribera, Caravaggio. La sua svolta in senso barocco, al di là di ogni vincolo accademico, ha portato l’arte di Luca Giordano a risultati originali e completamente autonomi. Alla fine della sua vita, Giordano dipinge nel segno di una spazialità continua e infinita, realizzando colpi rapidi di pennelli pieni di materia cromatica, dando vita a toni caldissimi e luminosi. La permanenza a Madrid dell’artista, del resto, ha lasciato numerosi segni, influenzando schiere di pittori, tra cui anche il Goya e guardando avanti, Délacroix e Gericault. Di certo, i pittori francesi dell’800, compresero in pieno la grande libertà espressiva insita nella pittura di Giordano, traendone una significativa ispirazione.

In sintesi, l’arte di Luca Giordano si dispiega attraverso un’essenza di luci solari e sottilissimi trapassi cromatici, cui fa da contrappunto la soluzione icastica di racconto continuo, in cui sembra che il pittore sia sospeso, di volta in volta, tra sogno, realtà e fantasia. Infine, non rimane che dire una cosa fondamentale su Luca Giordano: tutta la sua arte va intesa in senso post-moderno, ovvero nell’uso che l’artista fa delle immagini, riuscendo a rimanere in ogni momento sempre se stesso, con la sua inconfondibile ‘firma’ e riconoscibilità anche nei dipinti di scuola da lui finiti a volte soltanto con una pennellata. E scusate se è poco.

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“Luca Giordano 1634_1705”. Napoli, Castel Sant’Elmo Largo Museo San Martino, Museo di Capodimonte,via Miano 2, ore 10-13 e 16-19, chiuso il lunedì, sabato fino alle22,00. Tel. 081-5784030. Accesso disabili: SI, servizi igienici: SI, lingue straniere: SI, bookshop: SI, audioguide: SI, bar/ristorazione: Si, catalogo: Electa, Napoli. In mostra, tempo di vista: 60min.




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6 Commenti

  1. possibile che nessuno mette uncommento o un parere alla mostra?Ah se tale mostra la avessero fatta altrove,magari a roma…sai che bei paroloni…peccato siamo a Napoli!
    Per inciso il mio commento si trova nell’articolo che annunciava la mostra
    Alessandro

  2. Si hai ragione, tutto sommato non capisco neppuire io il motivo. Nessuna attenzione su questa mostra? Impossibile, anche la media di vistatori è alta. Scarsa propensione all’utilizzo di Internet tra i napoletani? NOOOO, falso!
    E allora perchè ?

  3. Non c’e’ pace…Sconsiglio vivamente la visita della mostra Giordano nei giorni feriali o di scuola per meglio dire; sarete assaliti da orde di bambini vocianti e ovviamente in quanto bambini assolutamente disinteressati. Vorrei dire a Spinosa, che pure stimo molto, questo: avvicini all’arte gli adulti prima che i bambini…

  4. Diego,
    scusa ma… oltre a non condiverle inorridisco alle tue parole.
    Credo che accompagnare dei bimbi a visitare la mostra di Giordano, come a qualsiasi mostra, sia una cosa non solo vivamente auspicabile ma necessaria.
    Probabilmente alcune persone hanno assimilato così bene le grida degli orsi degli stadi di calcio da trovare fastidiose le urla di meraviglia e di commento di bimbi che cresceranno meglio vociando all’ombra delle opere di Giordano o di chi altri, piuttosto che tra le figurine dei Pokemon.
    Magari ritornaci in un momento più tranquillo.
    C’è posto per tutti alle mostre d’arte, anche e soprattutto, per i bimbi.
    ciao, Biz.

  5. diego e biz…la verità sta nel mezzo. LE mostre sono indubbiamente per tutti,solo cominciando ad educare all’arte qualcosa cambierà ; certo molti se ne infischieranno di quanto fece Luca Giordano, ma qualcuno pure sarà interessato o almeno affascinato. ANche io ho cominciato da piccolissimo ad amare l’arte,,,fino a farla divenire molto per me oggi!!E per visitare la mostra ci sono tanti orari poco affollati…basta solo oraganizzarsi!Anche gli adulti vanno educati…ma si deve cominciare da lontano,dalla scuola sopratutto….

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