26 febbraio 2006

Quarta Berlin Biennale. Cattelan-Subotnick-Gioni portano l’arte in chiesa, a scuola e al cimitero

 

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Cattelan, Subotnik e GioniConto alla rovescia per la quarta edizione della Biennale di Berlino, affidata all’eclettico ma rodato trio Maurizio Cattelan-Massimiliano Gioni-Ali Subotnick. Of Mice and Men, questo il titolo scelto, prende il via il 25 marzo, e promette di non tradire le aspettative, almeno quanto a imprevedibilità. I tre moschettieri hanno comunicato l’elenco definitivo delle sedi della manifestazione, ed anche su queste non mancano scelte quantomeno originali. Tutto si svolgerà lungo l’asse della Auguststraße, in pieno Mitte district. Ma fra gli spazi individuati, pubblici e privati, ci sono luoghi nuovi, diversi ed insoliti, da una chiesa a un cimitero, appartamenti privati, uffici ed altri ambienti comuni, dove la gente vive quotidianamente, mangia, lavora, gioca e prega. Dalla Chiesa di San Giovanni Evangelista al Post Office Stables, dall’Antica Scuola per Ragazze Ebree all’Old Garrison Cemetery, dalla Gagosian Gallery al KW Institute for Contemporary Art, vero centro della Biennale. Eccentrica anche la scelta degli italiani invitati, che comprende giovani rampanti Roberto Cuoghi, Diego Perrone, Micol Assaël, ma che prevede anche gli omaggi a due grandi artisti scomparsi, Francesca Woodman e Gino De Dominicis.


Opening 24.03.2006
Apertura dal 25.03.2006 al 28.05.2006
4th berlin biennial for contemporary art
Auguststraße 69 – Berlin
Info: Phone 0049 [0]30´24 34 59´70 Fax´99
office@berlinbiennale.de


[exibart]

2 Commenti

  1. eh già, ma quante ne inventa quel diavolo di Cattelan…l’arte in chiesa…ma come gli sarà venuto in mente? la lista degli artisti è imbarazzante per povertà di idee, che caso che Cuoghi e Perrone siano compagni di scuderia (stalla) del nostro indefesso “provocatore” mentre quella insipida della Assael la tratta l’ex assistente che vive nell’abbaino…una cosa buona però l’ha fatta, includere Gino De Dominicis, un vero genio tragicamente sconosciuto fuori dai nostri confini.

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