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Dal confronto con altre opere giovanili si notano impressionanti somiglianze, dai dettagli delle mani alle posture dei personaggi. Anche questi raffronti paiono avvalorare la scoperta fatta Emanuele Roncalli, giornalista dell’Eco di Bergamo, che ha rinvenuto disegni murali attribuibili al giovane Giacomo Manzù, quindicenne, nella soffitta della basilica di Sant’Alessandro in Colonna a Bergamo. Qui il padre dell’artista, Angelo Manzoni, era il sagrestano della chiesa ed è certo che il figlio lo accompagnasse. Sull’autenticità dei graffiti, che ritraggono volti, luoghi, scene campestri, si sono già espressi il nipote dello scultore, Giacomo Manzoni, gallerista, lo scultore Mario Toffetti, l’artista Augusto Sciacca.
[exibart]
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