11 dicembre 2009

Fondazione Gam di Gallarate, è Angelo Crespi il presidente

 

di

Angelo CrespiCi sarà Angelo Crespi alla presidenza del consiglio d’amministrazione della Fondazione Gam di Gallarate, affiancato nel ruolo di consiglieri da Alain Elkann – indicato dal Ministero dei Beni Culturali – e da Alfredo Sardella. A comunicare i nomi il sindaco di Gallarate Nicola Mucci, che ha indicato anche i nuovi membri del comitato tecnico-scientifico. E qui non mancano le sorprese, con nomi come quelli di Beatrice Buscaroli – co-curatrice del Padiglione Italia alla Biennale Arti Visive appena conclusa -, di Luca Molinari (curatore del del Padiglione Italia alla Biennale Architettura del 2010), oltre a quelli già circolati della direttrice della Pinacoteca di Brera Sandrina Bandera e dell’imprenditore Piero Giardini.
Come annunciato, la mostra inaugurale sarà una grande rassegna su Modigliani, curata da Claudio Strinati con allestimenti di Maurizio Sabatini, scenografo in corsa per il premio Oscar con il film Baaria di Tornatore.

articoli correlati
Accordo fra Comune e Ministero per i Beni Culturali, nasce la Fondazione Gam Gallarate

[exibart]

7 Commenti

  1. direi che la buscaroli merita proprio gallarate. che poi gallarate non meriti la buscaroli è tutt’altro discorso. comunque sia, ennesimo caso di museo con possibilità di fare vera ricerca e che concede i propri spazi a una persona che nulla centra con l’arte visiva come uno scenografo – e chi vuol intendere intenda… s’astengano gli sciocchini che faranno commenti su che cos’è la scenografia . estraneo al sistema dell’arte. non giovane.
    e parte cosi il motivo: – vecchio scarpone – … chi sia Crespi nessuno lo sa. ma la vedo assai magra la prospettiva di far bene con questa triade, Crespi, Elkan, Buscaroli. se il metro è il pad. italia, siamo fritti.

  2. Capisco l’esigenza di mediazione della GAM di Gallarate al fine di un potenziamento che non arrivava.. però così francamente è troppo

  3. I nomi ci sono tutti anche quello dell’ammiratissimo scenografo di Baaria (giusto per non farci mancare niente) che costerà tanto ma varrà sicuramente la spesa. Ma che c’entra con l’arte questa gente? E Modigliani poi: cosa si inventeranno per raccapezzare e far passare per importante una mostrina con quattro carte e poca roba? Sarà come a Venezia dove ogni anno, nelle chiese sconsacrate affittate dalla Curia, allestiscono le “fiere” di Picasso e Dalì con le litografie finte?

  4. …i soliti giochi dei politici di merda che si accomodano sulle poltrone costruite da altri solo per scaldarle.
    Cercheranno come al solito di far cassa e numero, e così rovineranno l’unico piccolo paradiso della svaccata provincia di Varese del cazzo.

  5. Se condivido l’idea che in un comitato ci debbano essere manager ed imprenditori sensibili (come mi augurano sia la persona indicata) proprio non riesco a capire cosa ci facciano le altre persone.
    Cosa c’azzecca la direttrice della Pinacoteca di Brera? Perché una mostra di Strinati su Modigliani? E’ incredibile come Bondi & co. vogliano far affondare il contemporaneo.
    Non ci resta che piangere.

  6. Ma Angelo Crespi non doveva fare il giornalista “da grande”? Era arrivato anche a scrivere sul Corsera. Poi era in lizza per il Giornale e Libero ed ora che Dell’Utri gli ha chiuso in faccia il “Domenicale” finisce a Gallarate? Altra promoveatur ut removeatur in piena regola, dopo quella di spedirlo a Roma a far da lacchè al buon Bondi, forse un po’ miserina stavolta, ma forse il personaggio non vale molto di più. Da Roma ha saputo solo regalarsi incarichi, imporsi come improvvisato e improbabile curatore e critico d’arte, dare incarichi ad amichetti e, soprattutto, amichette galleriste romane di dubbia, si fa per dire, onestà. E poi Elkann! consigliere di cosa?? Un piccolo arrivista di provincia all’arembaggio. Se ne vedranno delle belle!

  7. Angelo Crespi è un povero arrogantello di provincia con ambizioni assolutamente spropositate rispetto alle sue mediocri capacità. Il solito arrivista che usa la cosa pubblica per tentare di compensare le proprie frustrazioni da Sgarbi dei poveri. La scelta dello stesso Elkann, una specie di “fuco” atteggiato, che più di dare un erede agli Agnelli e fare il barboncino a Sgarbi, appunto, non ha sostanzialmente saputo fare lo dimostra. Così dopo aver tentato di fare il poeta, lo storico, il giornalista e il direttore di giornale, Crespi ha pensato bene, dopo essersi dato le poltrone di consigliere d’amministrazione della Sea e della Triennale, la direzione artistica della Fondazione Bandera e di vari festival psudoletterari, di accomodarsi alla guida della Gam della sua Gallarate. Ma che ne capisce d’arte? Chi è questo Angelo Crespi per occuparsi d’arte? Imporrà anche qui le sue escort “organizzatrici” romane (vedi Busto Arsizio), che dopo aver notoriamente e impunemente truffato mezza Italia ora si dedicheranno all’altra metà. Sono davvero senza dignità e senza vergogna.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui