29 settembre 2010

Never Ending Story. Torna Giorgio Marconi, con un “piccolo spazio” a Via Tadino…

 

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Giorgio Marconi (foto style.it)
È tutto inutile, quando ce l’hai, ce l’hai. Quando nasci con il “virus del gallerista”, te lo porti dentro fino alla fine. Inutile parlare di pensione, inutile pensare a palliativi. Se ne accorge ora il grande Giorgio Marconi, che teoricamente aveva raggiunto la “pace dei sensi” – galleristicamente parlando – con l’apertura nel 2004 della Fondazione Marconi, nata dalle ceneri dello Studio Marconi aperto nel 1965 e chiuso nel 1992.
Ma, si diceva, il diavoletto che spinge il gallerista alla ricerca, alla (ri)scoperta, alla valorizzazione di artisti nuovi e vecchi non si era mai acquietato: tanto che ora torna in prima linea con l’apertura di Studio Marconi ’65, un “piccolo spazio” – dice quasi schermendosi Marconi -, che nasce per “dar modo al pubblico dei collezionisti, specialmente dei più giovani, di vedere e conoscere opere, progetti, disegni e anche multipli e grafiche, il lavoro di artisti del recente passato”. Ma perché un nuovo spazio (peraltro adiacente alla Fondazione, a Via Tadino)? “Ci sono molti spazi e gallerie con proposte di Arte Contemporanea (a Milano più di 170), ma è difficile vedere opere degli artisti degli anni tra i ’50 e i ’70”… Il diavoletto ha sempre la risposta pronta…


Dal 30 settembre 2010
Via Tadino 17 – Milano
info@studiomarconi.info
www.studiomarconi.info

[exibart]

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